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FOTO Decimo convegno GRIS diocesano: è necessario conoscere per uscire ed ascoltare lo smarrimento della gente

di Fanini M. Antonietta

DIOCESI – Giovedì 2 giugno presso il centro Biancazzurro si è tenuto il decimo convegno promosso dal GRIS della nostra diocesi.

Erano presenti il nostro vescovo Mons. Carlo Bresciani, don Luca Rammella, il diacono Antonio Barra e il professore e psicoterapeuta Adolfo Morganti.

Il tema trattato al convegno è stato:Internet: dipendenze e ludopatie”.

Il gioco d’azzardo patologico è divenuto un problema per troppe famiglie, tanto da poter dire che è la nuova emergenza sociale. È una delle piaghe della nostra epoca che fa soffrire molte famiglie e non di rado finisce per distruggerle.

Il vescovo stesso ha suggerito al GRIS questo tema. Egli ben conosce le parrocchie che sono l’ osservatorio privilegiato per tante difficoltà sociali e personali. E spesso le parrocchie sono l’unica protezione e sostegno per queste emergenze sociali, in special modo quando lo Stato è assente.

In vista del convegno il Vescovo ha scritto: il convegno “è un’occasione per incontrare esperti che ci aiutino a fare discernimento”. Sì, è necessario discernere per agire correttamente nelle nostre parrocchie a fianco dei nostri parroci. È nostro dovere quindi avere una più profonda conoscenza di queste problematiche in cui sono coinvolti uomini spesso depressi, disoccupati, poveri di relazioni sociali e affettive, incapaci di chiedere aiuto anche ai propri familiari. Abbiamo il dovere di conoscere, conoscere per uscire ed ascoltare lo smarrimento della gente, annunciare loro la speranza, conoscere per abitare le nostre parrocchie e la nostra città con una presenza solidale per il bene comune, gomito a gomito con tutte le persone in special modo quelle più fragili riscoprendo il primato delle relazioni  nella nostra vita.

Durante il convegno si è ricordato il grande valore della Carità Cristiana. Nella Dottrina Sociale della Chiesa la carità è “l’opera di misericordia con cui si risponde qui e ora ad un bisogno reale ed impellente del prossimo […] la carità sociale ci fa amare il bene comune e fa cercare effettivamente il bene di tutte le persone, considerate non solo individualmente, ma anche nella dimensione sociale che le unisce[…] mirando al bene possibile per la comunità nel suo insieme”. È  necessario quindi “abbandonare l’individualismo che indebolisce lo sviluppo e la stabilità dei legami tra le persone […] e costruire ponti, stringere relazioni e aiutarci a portare i pesi gli uni degli altri” come dice Papa Francesco nell’Evangelii  Gaudium. La forza per superare una tale emergenza sociale come la ludopatia è nella nostra Comunità Cristiana.

Sara De Simplicio: