SetrakianLara

STATI UNITI – Si chiama Lara Setrakian, è incinta, ha 33 anni e sta provando a cambiare, da sola, l’intera industria delle news mondiali. La sua storia è atipica e dovrebbe essere raccontata nelle scuole di giornalismo di tutto il mondo. Tre anni fa, Lara Setrakian ha co-fondato “News Deeply”, una media company che si caratterizza per una scelta inedita nel panorama giornalistico internazionale. Nel 2012, a dicembre, insieme con i suoi due soci, ha scelto di occuparsi solo di Siria e ha lavorato su un modello di giornalismo verticale, di “profondità” appunto. Nella confusione tipica di un’informazione che mette nelle stesse “highlights” la notte degli Oscar o le stragi di Boko Haram, la media company di Lara Setrakian, “News Deeply”, ha deciso di pubblicare un sito che si occupasse solo dei terribili fatti in Siria e della nascita dello Stato Islamico. In poche settimane il sito “Syria Deeply” è diventato un punto di riferimento obbligato per tutti gli addetti ai lavori e per le persone interessate.

“Abbiamo progettato per i secchioni e poi abbiamo invitato tutti gli altri alla festa”, dice Setrakian. Ad oggi “News Deeply” conta 11 membri di staff in quattro paesi diversi, un budget di 2,5 milioni di dollari in fondi di investimento e ha l’ambizione di crescere e di diventare molto più grande di così. In questi tre anni Lara si è occupata anche di Ebola o della rivoluzione della Silicon Valley. La settimana prima di Pasqua, in concomitanza con gli attentati che hanno squassato l’Europa, la Setrakian ha lanciato “Refugees Deeply”, sulla devastante emergenza delle centinaia di migliaia di rifugiati che sbarcano in Grecia o in Sicilia. Mentre stava progettando “Refugees Deeply”, Lara Setrakian aveva però anche un altro problema: la gravidanza. Lara lavora con il pancione. Lei ammette che all’inizio era fortemente tentata di mettersi in pausa. “Come potrò lavorare con questa pancia?”, si domandava. E’ durato poco. Adesso, spavalda e con un pancione grande così, dice: “Sono stanca di avere paura. Non sono mai stato un amministratore delegato migliore… da quando sono in stato di gravidanza. Mi ha reso molto più forte e molto più lucida nello stabilire i limiti e la linea del mio lavoro. In realtà sto per coniare un nuovo termine, il ‘preggers power’, il potere delle donne incinta”.

Lara non ha mai avuto paura di niente. Figlia di una coppia armena emigrata negli Usa, è cresciuta nella periferia del New Jersey e si dilettava di giornalismo scrivendo lettere a CBS News. Dopo quattro anni a Harvard e uno stage con ABC News, ha accettato una consulenza nella McKinsey. Come analista junior, è andata a Beirut in viaggio d’affari. Lì, tutto è cambiato. Una bomba è esplosa in un bar vicino a dove si trovava. “Ero nel posto giusto, nel momento giusto, solo il lavoro era sbagliato quando la bomba è esplosa. Ho pensato: è un segno. Io in realtà voglio essere quella che spiega alla gente perché questo sta accadendo”. Ha lasciato il suo stage di consulenza finanziaria ed è andata a lavorare con ABC News. I suoi primi scoop sono stati realizzati quando aveva solo 25 anni. I suoi capi l’hanno quindi mandata in Medio Oriente. Lara parla inglese, spagnolo, arabo, armeno, francese e portoghese. Durante la primavera araba, con la collaborazione di Bloomberg, la Setrakian ha visto l’informazione esplodere in modo incontrollato sui social e ha capito che c’era bisogno di un sistema che potesse mettere insieme quel flusso velocissimo e disordinato di informazioni. Il problema, ricorda la Setrakian, è che già allora la Siria stava diventando lo snodo centrale con il potere di destabilizzare tutto il resto ma la primavera araba aveva assorbito la maggior parte dell’attenzione dei media. “I corrispondenti lo avevano capito ma non sapevamo come comunicarlo”, dice. Per questi motivi, Lara lascia ABC e Bloomberg nel 2012, all’età di 30 anni, e apre “Syria Deeply”. Sono passati solo tre anni. Con il pancione, Lara adesso è pronta adesso per la sua nuova avventura, “Refugees Deeply”.

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