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Papa Francesco: a Santa Marta, “il Crocifisso non è un ornamento, non è un’opera d’arte”

Se vogliamo conoscere “la storia d’amore” che Dio ha per noi bisogna guardare il Crocifisso, sul quale c’è un Dio che si è “svuotato della divinità”, si è “sporcato” di peccato pur di salvare gli uomini. Lo ha affermato ieri mattina Papa Francesco all’omelia della messa celebrata in Casa Santa Marta. Lo rende noto Radio Vaticana. “Dio dice a Mosè: ‘Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta (il serpente di bronzo). Chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita’. È misterioso – osserva il Papa -: il Signore non fa morire i serpenti, li lascia. Ma se uno di questi fa del male ad una persona, guardi quel serpente di bronzo e guarirà. Innalzare il serpente”. Il verbo “innalzare” è il centro del duro confronto tra Cristo e i farisei descritto nel Vangelo. A un certo punto, Gesù afferma: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono”. Anzitutto, nota Francesco, “Io Sono” è anche il nome che Dio aveva dato di Sé stesso a Mosè per comunicarlo agli israeliti. E poi, soggiunge il Papa, c’è quella espressione che ritorna: “Innalzare il Figlio dell’uomo…”. “Il peccato è l’opera di Satana e Gesù vince Satana ‘facendosi peccato’ e di là innalza tutti noi. Il Crocifisso non è un ornamento – conclude Francesco -, non è un’opera d’arte, con tante pietre preziose, come se ne vedono: il Crocifisso è il Mistero dell’‘annientamento’ di Dio, per amore. E quel serpente che profetizza nel deserto la salvezza: innalzato e chiunque lo guarda viene guarito. E questo non è stato fatto con la bacchetta magica da un Dio che fa le cose: no! È stato fatto con la sofferenza del Figlio dell’uomo, con la sofferenza di Gesù Cristo!”.

Redazione: