“Ribadire che la dignità dell’uomo deve stare al centro della nostra professione come ci ricorda il Papa con l’immagine del Buon samaritano”.
Questa, secondo padre Francesco Occhetta, scrittore de La Civiltà Cattolica e consulente ecclesiastico nazionale Unione cattolica stampa italiana (Ucsi), la prima delle cinque “sfide del giornalismo al tempo di Francesco”. Intervenuto al dibattito sul tema in corso a Matera, Occhetta ha sottolineato che la seconda sfida è “risvegliare la cittadinanza e l’obiezione di coscienza civile e politica”. Occorre quindi “convertire in forma mutualistica i rapporti nel lavoro e restituire umanità a relazioni disumanizzate”. La quarta sfida è “ridisegnare ciò che per noi è la laicità, in particolare nei rapporti con l’Islam dopo Parigi”. L’ultimo punto è “ridare speranza”.
Per il gesuita, occorre “essere generativi svolgendo con generosità il proprio servizio a favore del bene comune e della società”. Secondo Paolo Scandaletti, già presidente Ucsi, l’Unione dovrebbe, tra le altre cose, “rilanciare l’urgenza di fare gli stati generali dell’editoria” perché occorre “guardarsi in faccia e chiamare le cose con il loro nome per tentare di uscire dalla crisi del giornalismo”. Da Scandaletti anche l’auspicio di un rilancio del Comitato di mediaetica.