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L’ordinariato militare sulla questione migrazione

LUBIANA – “Il flusso dei migranti non è solo questione di geografia: è lo specchio di una situazione internazionale che cambia e di una storia nella quale la comunità ecclesiale è chiamata a vivere”. È quanto ha ricordato monsignor Santo Marcianò, ordinario militare per l’Italia, intervenendo all’incontro internazionale dei cappellani militari dei Paesi della Nato, che si è tenuto nei giorni scorsi a Lubiana. L’Europa, ha spiegato Marcianò, è guardata “con speranza non solo per la possibilità di un benessere economico ma perché culla di una cultura della vita”. Marcianò ha sottolineato che “se la nostra Nazione ha potuto scegliere e sceglie di soccorrere e accogliere tutti coloro che riesce; se ha potuto scegliere, potremmo dire, la via della misericordia e non dell’indifferenza, ciò si deve soprattutto ai nostri Militari e Forze dell’Ordine: Marina, Aereonautica, Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri, i quali operano, coordinati dalla Guardia Costiera, anche in collaborazione con altri soggetti (Caritas, Croce Rossa, associazioni umanitarie…)”. È in questa ottica che “si apre uno spazio che fa cogliere inedite sfumature della missione dei militari, quasi un nuovo profilo, disegnato sul serio e significativo impegno di combinare l’accoglienza con la sorveglianza, la protezione dei cittadini con il soccorso agli stranieri. Custodire il Paese e chi nel Paese arriva. Custodire e difendere: non i confini ma le persone!”

Sara De Simplicio: