“Creare per gli uomini d’oggi delle occasioni” di “incontro personale con Gesù” che permetta loro di prendere “una decisione personale libera e matura” che li renda “cristiani reali e non solo nominali”. È la sfida, anzi “l’urgenza” della nuova evangelizzazione nel mondo di oggi. A ripercorrerla è stato padre Raniero Cantalamessa, che ha dedicato la prima predica di Avvento ad una lettura della “Lumen gentium”. “Dobbiamo forse fare un passo avanti anche rispetto all’ecclesiologia del Concilio – ha detto padre Cantalamessa -. Nel linguaggio cattolico, ‘l’incontro personale con Gesù’ non è mai stato un concetto molto familiare. Al posto di incontro ‘personale’, si preferiva l’idea di un incontro ecclesiale, che avviene, cioè, mediante i sacramenti della Chiesa. L’espressione aveva, ai nostri orecchi di cattolici, delle risonanze vagamente protestanti”. Ma oggi occorre riflettere invece sulla necessità d’incoraggiare “un incontro personale con Cristo” che non sostituisca quello sacramentale”, ma sia però “liberamente deciso o ratificato, non puramente nominale, giuridico o abitudinario”. Di qui “l’urgenza di una nuova evangelizzazione che tenga conto della situazione nuova” caratterizzata oggi da una “massa dei cristiani già battezzati che vivono come cristiani puramente di nome e non di fatto, completamente estranei alla Chiesa e alla vita sacramentale”. Padre Cantalamessa ha quindi invitato a volgere lo sguardo sull’attività evangelizzatrice promossa dagli innumerevoli movimenti ecclesiali, aggregazioni laicali e comunità parrocchiali rinnovate, apparse dopo il Concilio. “Il contributo comune di tutte queste realtà – ha detto -, pur nella grandissima varietà di stile e di consistenza numerica, è che esse sono il contesto e lo strumento che permette a tante persone adulte di fare una scelta personale per Cristo, di prendere sul serio il loro battesimo, di diventare soggetti attivi della Chiesa”.