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Don Luigino Scarponi è il nuovo parroco di Sant’Egidio Abate

Di Sara De Simplicio

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – L’avvento di un nuovo parroco, si sa, è sempre un evento straordinario che segna, sempre e comunque,una svolta importante nella storia di un paese. (a breve pubblicheremo il video, tutte le foto e altri articoli sulla giornata di festa)

E il paese di Sant’Egidio alla Vibrata ha aperto una nuova pagina religiosa con protagonista, stavolta, Don Luigino Scarponi: ad accoglierlo una comunità in festa, entusiasta e anche un po’ curiosa e che da sabato 31 ottobre è stata posta ufficialmente sotto la sua guida.
E quella che Don Luigino si troverà a gestire e amministrare, dopo il parroco uscente Don Tommaso Capriotti, è una realtà molto viva e variegata, da conoscere e scoprire pian piano.

Molti sono, infatti, i gruppi presenti attivi e connessi alla realtà religiosa e parrocchiale, a cominciare dal numeroso gruppo neocatecumenale che ad oggi conta un centinaio di persone distribuite tra sette comunità, di cui una formatasi appena recentemente.

Inoltre, Don Luigino riceve “in eredità” da Don Tommaso anche un folto numero di catechisti e collaboratori con i quali quest’ultimo, negli anni, ha istituito e guidato il gruppo dei giovani del dopo-cresima (in cui confluiscono ad oggi tutti i ragazzi e le ragazze del paese dopo il sacramento della Confermazione) , pensato proprio per mantenerli uniti nella fede e costanti nell’esercizio di vita cristiana, oltre anche ad un piccolo gruppo di circa trenta persone che, ogni domenica, ha l’abitudine di riunirsi per recitare insieme la Coroncina della Divina Misericordia; infine, a completare un quadro già sostanzioso, è presente qui anche un ristretto numero di unitalsiani e di appartenenti all’Azione Cattolica.

Dunque tutte queste persone, e non solo, andranno a fare da cornice all’opera pastorale di Don Luigino che sicuramente avrà modo, tempo e desiderio di approfondirne ed apprezzarne i contenuti e le caratteristiche: a Sant’Egidio alla Vibrata, di certo, il nuovo parroco non corre il rischio di soffrire di solitudine.

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