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Caritas lancia il grido d’allarme: dopo il terremoto in Asia occorre far presto

Si delineano con maggiore precisione i danni del sisma di magnitudine 7.7 che ha colpito la regione dell’Hindu Kush, ai confini tra Afghanistan e Pakistan il 26 ottobre. Il conto delle vittime è già salito a 393, con più di 2000 feriti, e oltre 15.000 case distrutte; i danni sono concentrati prevalentemente in Pakistan, per lo più nella divisione di Malakand (distretto di Swat), e nelle zone immediatamente circostanti di Dir, Buner, Chitral e Shangla. Caritas Pakistan ritiene che, soprattutto nella prospettiva dell’arrivo dei primi freddi invernali, vi sia estrema necessità di ripari di emergenza adatti alle rigide condizioni climatiche, per far fronte ai bisogni di chi vive in villaggi situati in zone difficili da raggiungere, ed in cui molte abitazioni sono andate distrutte.
Le agenzie governative pakistane hanno già avviato un’azione di sostegno alle vittime. Caritas Pakistan si è mobilitata immediatamente, in coordinamento con le altre agenzie impegnate nelle azioni di risposta, ed ha lanciato alla rete Caritas un appello per la fornitura di kit di preparazione all’inverno, rifugi temporanei, kit cucina, kit igienico-sanitari. Caritas Italiana, da anni impegnata a fianco di Caritas Pakistan, mette a disposizione 100.000 euro a sostegno degli interventi di prima emergenza. Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte a Caritas Italiana, via Aurelia 796 – 00165 Roma, tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale:
“Terremoto Asia ottobre 2015” Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
• on line, andando al sito www.caritas.it
• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
• Banca Prossima, piazza della Libertà 13, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113

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