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Sacerdoti contesi tra l’Iraq e gli USA, l’appello del Patriarca Sako a Papa Francesco

Il sinodo della chiesa caldea previsto ad Ankawa, il sobborgo cristiano di Erbil, nel Kurdistan iracheno, che si sarebbe dovuto tenere dal 22 al 26 settembre è stato posposto a data da destinarsi. A darne notizia è il Patriarcato caldeo, ripreso dal sito Baghdadhope.
La ragione del rinvio sarebbe la richiesta di incontro che il patriarca della chiesa, Mar Louis Raphael I Sako, ha rivolto a Papa Francesco per risolvere i problemi venutisi a creare tra il Patriarcato e la diocesi caldea di San Pietro Apostolo negli Usa. Oggetto del contendere, spiega Baghdadhope, “è la scelta della diocesi americana di incardinare, negli anni, sacerdoti e monaci che, a parere del Patriarcato caldeo, hanno lasciato l‘Iraq senza il permesso dei vescovi delle diocesi cui appartenevano. A questi sacerdoti e monaci più volte è stato rivolto l‘invito, divenuto successivamente ordine, a tornare in madre patria. Alcuni, seppure non immediatamente, lo hanno fatto. Altri no”. “Per mesi le due parti si sono affrontate a colpi di codice di diritto canonico delle chiese orientali ma quel che è certo – annota Baghdadhope – è che l‘atteggiamento del vescovo della diocesi americana, Mar Sarhad Y. Jammo, che si è sempre opposto alle decisioni patriarcali facendo anche appello a Roma, rappresenta per il patriarcato un tentativo di minare l‘unità della chiesa, e soprattutto la sua autorità e quella del sinodo, che deve essere fermato. A costo di rivolgersi al Papa”.

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