In papamobile anche gli spostamenti interni a Sarajevo. “Questo consentirà di vedere i tanti cimiteri e le tombe dislocate nella città. Durante l’assedio, infatti, i morti venivano sepolti anche nei giardini cittadini” ha ricordato Lombardi. L’incontro in cattedrale con il clero e i consacrati sarà invece caratterizzato “da tre forti testimonianze rese da un sacerdote, da una suora e da un religioso”. Molto atteso è l’incontro interreligioso cui parteciperanno oltre all’arcivescovo di Sarajevo, cardinale Vinko Pulijc, un esponente della comunità ortodossa, ebrea e islamica. Ultimo atto della visita sarà quello con i giovani, presso il centro diocesano giovanile “San Giovanni Paolo II”. Due giovani, una ortodossa ed un croato cattolico, porteranno la loro testimonianza. “Il Papa – ha detto padre Lombardi – farà dono al centro di una statua di san Giovanni Paolo II”. Rispondendo ai giornalisti in merito alla sicurezza del Pontefice il portavoce ha affermato che “non ci sono particolari preoccupazioni: non ci risulta siano pervenute minacce di stampo terroristico”.
Quello di Papa Francesco sarà il terzo viaggio di un pontefice in Bosnia e il secondo a Sarajevo. “E’ un Paese che ha una struttura istituzionale complessa – ha ricordato il direttore della Sala Stampa – con una presidenza composta da tre presidenti, un bosniaco islamico, un serbo e un croato, che riproduce una composizione demografica, etnica e religiosa altrettanto complessa. Dei circa 3,8 milioni di abitanti, il 40% è musulmano, il 31% serbo ortodosso, il 15% croato cattolico e il resto di altre etnie e religioni, compresa la ebraica. La Bosnia ha attraversato decenni drammatici di guerra, ora si lavora per una convivenza pacifica e armonica. Attualmente la situazione non è comunque facile: il Paese esce da eventi di grande tensione e attraversa una situazione economica difficile, con forti conflitti sociali”. Il viaggio di Papa Francesco avrà per questo “grande importanza e lancerà un messaggio di pace, di riconciliazione e di ricostruzione per il futuro comune del Paese”.