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Festival della Comunicazione, nel segno della famiglia

Di Fabio Mandato

La segreteria organizzativa del Festival nazionale della comunicazione, in programma a Cosenza dal 10 al 17 maggio, è al lavoro. Sono tanti gli appuntamenti in calendario. Diverse le occasioni d’incontro, confronto, riflessione, per un evento che ha il patrocinio del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, del Pontificio Consiglio della cultura, di Sir e Copercom. A condire l’evento, due ricorrenze significative: il decimo anniversario del Festival e il novantesimo anno di fondazione del settimanale diocesano “Parola di Vita”. Sono proprio Paolini e Paoline a promuovere ogni anno l’iniziativa itinerante. Al centro, come sempre, il tema del messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che quest’anno è: “Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore”.

Una sinergia per il territorio. “Ciò che ha caratterizzato l’organizzazione nella diocesi di Cosenza è stata la capacità di collaborazione di tutte le realtà ecclesiali e laicali”, dice suor Cristina Beffa, responsabile nazionale per le Paoline del Festival. “Ciò significa che ogni movimento ha trovato il proprio modo di partecipare”. Un punto fondamentale per una diocesi del Mezzogiorno, che spesso deve fare i conti con la carenza di strutture e poche risorse. “Perché il territorio potesse dare una risposta adeguata alla vocazione stessa del Festival della comunicazione era necessario coinvolgere anche i diversi uffici pastorali, che nei fatti ci hanno assicurato la collaborazione nella realizzazione dei diversi eventi”, dice don Enzo Gabrieli, direttore di “Parola di Vita” e dell’Ufficio comunicazioni sociali diocesano, che ha coordinato e guidato l’organizzazione. “Il Festival che abbiamo organizzato è un tentativo di compiere una riflessione, attraverso le risorse del nostro territorio, sulle sollecitazioni del Santo Padre. Una Chiesa come quella cosentina, per crescere, ha bisogno di aprirsi, di uscire, di lavorare in sinergia”. A partire dall’Ufficio comunicazioni sociali e dai giovani redattori di “Parola di Vita”, protagonisti nell’organizzazione del Festival. “Abbiamo lavorato per il Festival settimanalmente, parallelamente alla redazione del giornale. È stata una bella esperienza, condivisa anche dai media laici, con i quali ci siamo incontrati più volte”, aggiunge don Gabrieli.

Comunicare la famiglia. “Il capolavoro della società è la famiglia”. Ha questo titolo l’incontro che oggi (9 maggio) farà da prologo al Festival. “Vogliamo porci in ascolto di alcune testimonianze di chi vive nella propria storia personale la bellezza dell’essere famiglia, soprattutto in un territorio in cui è molto forte l’appartenenza familiare”, prosegue Gabrieli. “Vogliamo ribadire il desiderio di spendere le nostre prossime energie incoraggiando le diverse comunità parrocchiali a scorgere nelle famiglie una grande risorsa”, afferma Zaira Sorrenti, responsabile, insieme al marito Gianluca Marino, dell’Ufficio famiglia diocesano. L’incontro “sarà occasione di ‘fare casa’, di fare famiglia, valorizzando le diversità di ognuno”, osserva dice Marino. “La famiglia – riprende Sorrenti – è comunità-comunicante, e come Ufficio vogliamo proseguire nel nostro lavoro di accompagnamento delle coppie perché riscoprano e valorizzino il dialogo tra coniugi e tra genitori e figli”.

Una spiga d’oro. Una spiga per portare a casa il pane. E vivere dignitosamente l’essere famiglia. Roberto De Cicco è animatore del Progetto Policoro. “All’interno del Festival abbiamo pensato a un momento dedicato alla celebrazione dei 20 anni del Progetto, che poi si può riassumere nel progetto di microcredito sociale ‘Il Seminatore’, che negli anni ha finanziato 53 giovani imprenditori della nostra diocesi che hanno potuto avviare una propria attività”. La provincia di Cosenza, secondo le statistiche Istat, ha un tasso di disoccupazione giovanile (dai 15 anni in su) pari al 27,8%. Secondo posto nazionale, in negativo. “Il lavoro è uno dei primi scogli da superare per una famiglia che vuole diventare tale – dice De Cicco -. Il Policoro, come segno della Cei di sostegno ai giovani, è diventato uno degli appuntamenti importanti del Festival della comunicazione. Vogliamo presentare, dalle diverse attività nate nell’ambito del ‘Seminatore’, alcune realtà di giovani imprenditori del Sud che, nonostante i problemi che attanagliano la nostra terra, ce l’hanno fatta”.

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