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Sant’Egidio, conosciamo Maddalena Gabrielli di 107 anni, tra le più longeve della nostra diocesi

Di Sara De Simplicio

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA Nella frazione di Paolantonio di Sant’Egidio alla Vibrata vive una donnina eroica, da record..un record firmato 107 anni.
Si tratta di Maddalena Gabrielli, detta “Gina”, che è la signora più anziana di Sant’Egidio alla Vibrata e sicuramente una tra le più longeve della nostra diocesi.

Nata nel lontano 18 novembre del 1908 ad Offida, oggi Gina porta dignitosamente sulle sue spalle più di un secolo di storia: dopo aver cresciuto quattro figli, oggi ha 5 nipoti e 12 pronipoti ed è accudita premurosamente da sua figlia Angela, che vive con lei. E proprio la signora Angela, insieme agli altri figli Bernardina, Francesco e Maria Pia, ci hanno raccontato cosa si cela dietro questa “piccola grande donna”.

Oggi la signora Gina “vive” nella sua camera da letto a causa di una caduta avuta all’età di 102 anni che le ha procurato la frattura del femore. Le sue condizioni di salute, dopo tante vicissitudini ed inspiegabili e sorprendenti riprese, sono stabili: nonostante la sua età, non assume nessun farmaco e dai suoi occhi un po’ velati ma ancora vispi trapelano la sua resistenza e la sua forza d’animo.
La sua corporatura, da sempre gracile e minuta, non rende giustizia alla grande laboriosità delle sue mani: mani che hanno lavato, cucinato e lavorato a maglia, all’uncinetto, per un totale di ben 13 coperte matrimoniali, oltre ad abiti, centrini e tovaglie..anche cucite a 94 anni.

Una vita, la sua, tutta dedita al lavoro dei campi, alla casa e ai figli. Lei, Gina, l’ultima di sette figli, sposatasi a 27 anni, si trasferì da Offida ad Ancarano nel 1952 e poi dal 1957 si è stabilita definitivamente a Paolantonio. Una donna silenziosa, di poche parole, ed anche di pochi gesti, quasi anaffettiva all’apparenza ma attenta ai bisogni primari dei suoi figli: una donna eccezionale che, in anni di ristrettezza e con poche risorse, si è fatta in quattro pur di non far mancare loro mai nulla. Un affetto, il suo, dimostrato con la premura del caffè d’orzo preparato la mattina, con il fuoco sempre acceso, con il duro lavoro dei campi per dar loro da mangiare, con la raccolta di fiori di camomilla da rivendere nei mercati per poi comprare stoffe con le quali cucire gli abiti e farli essere sempre ordinati e all’altezza.

Una donna instancabile, dal forte senso del dovere, temprata al sacrificio e alla fatica… dignitosa ma determinata, dallo spirito arguto (lo stesso di suo padre) ma sempre rispettosa del marito.

Una donna di buon gusto, anche nel vestire, dalla vita ordinata e da un’alimentazione regolare, senza eccessi, precisa e meticolosa, patita per i fazzoletti da naso più che per il portafoglio.

Una donna di molta fede, sempre puntuale alla Messa, per la quale si preparava molto tempo prima; una donna molto legata alle sue origini, alla contrada Ciafone e alla sua Offida,  al Beato Bernardo Peroni e alla chiesa della Colleggiata.

Negli ultimi anni, infatti, Gina “ritorna” spesso con i ricordi alla sua famiglia, ai suoi fratelli e alle sue sorelle perchè, forse, quando il contatto con la realtà si fa più labile, la mente inizia a seguire gli stessi percorsi del cuore… e, si sa, ne siamo certi, che il cuore di Gina è ben saldo alla sua terra e alla sua gioventù.

Una “piccola grande donna”, dunque, che dal 2008, nell’annuale Festa degli Ultrasettantenni a Paolantonio, ha portato a casa ben 7 medaglie d’oro per il titolo di “donna più longeva” e che, oggi, sembra avere tutte le intenzioni di aggiudicarsi anche l’ottava! E noi.. non possiamo che augurarglielo con tutto il cuore!

Redazione: