DIOCESI – La festa dei pescatori a casa san Francesco è una festa molto sentita da chi lavora con il mare. Il tempo non é stato clemente limitando la possibilità di godere dei bei spazi e prati di casa san Francesco. Una festa che i vecchi pescatori e non solo, ricordano con grande trasporto, c’erano tante famiglie, i bambini a riempire i prati. Tradizioni legati a ritmi anche lavorativi diversi. Oggi c’è la necessita del recupero di queste tradizioni, e di tramandarle alle nuove generazioni per conservarne la memoria. La speranza è quella che ritorni una festa con come protagonisti la gente del mare, con la capacità anche di rinnovare guardando al futuro. Ma soprattutto al futuro di una marineria, quella sambenedettese che oggi vive numerose difficoltà. Ancora forti sono comunque i legami con S. Francesco di Paola.

La devozione a San Francesco da Paola é legata al “miracolo” più famoso del santo, che è quello dell’attraversamento dello Stretto di Messina sul suo mantello steso come una barca, dopo che il barcaiolo si era rifiutato di traghettare gratuitamente lui ed alcuni seguaci. In relazione a questo evento è collegato all’essere patrono della gente di mare d’Italia.

I pescatori e le loro famiglie hanno pranzato con il Vescovo Carlo, gustando il pesce pescato e offerto dai pescatori stessi. Il vescovo è ben accolto e ben voluto dai pescatori come uno di famiglia. Nella celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Carlo con don Giuseppe Giudici, direttore dell’Apostolato del mare diocesano e don Andrea Spinozzi parroco della Gran Madre di Dio, il vescovo ha rivolto alcuni pensieri sulla Pasqua che stiamo celebrando raccogliendo l’invito dell’apostolo Pietro a convertirci all’amore a Dio e al prossimo, vivendo la gioia della Pasqua, segno che non si è mai soli ma Dio è presente sempre. Al termine della celebrazione due moemnti significativi: il passaggio di consegna del palio della Madonna della Marina che passa da Stella Bianca I di Capriotti Livio, che è stato ricordato insieme a tutti i caduti in mare, al motopeschereccio Neuse di Pietro Merlini, che avrà in consegna per due mesi l’effige della Madonna a bordo, prima di passarlo ad altra barca. In questo modo ogni barca nell’arco di un anno circa l’ha in consegna per due mesi. Poi processionalmente la statua del santo Francesco da Paola è stata portata nel punto più alto del giardino, da dove si vede il mare e l’orizzonte con il porto di San Benedetto. Qui in vescovo ha fatto la benedizione.

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