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La vita del porto, a tu per tu con Mauro Piunti

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per la nostra città il porto è una grande potenzialità…

Per questo motivo noi della redazione abbiamo deciso di aprire una rubrica dedicata alla “Vita del porto”.
Da oggi e per le prossime settimane incontrerò pescatori più o meno giovani, retare e tutti coloro che vivono il porto, per farci raccontare qualcosa di più su questa realtà tanto vicina a noi quanto poco conosciuta.
Grazie a loro rivivremo la crescita del porto dagli inizi ad oggi.

Oggi ho avuto il piacere di parlare con Mauro Piunti, un sanbenedettese doc con la passione per il mare. Ecco cosa mi ha raccontato..

Perché hai scelto questo lavoro? Da quanto tempo lo fai?
Ho iniziato per pura passione personale. Né mio padre, né nessun mio familiare ha fatto questo lavoro. Sin da bambino ero amante della pesca con la lenza. Mi ricordo che con mio fratello e degli amici andavamo a piedi fino al molo per pescare con le lenze a mano. Prima i ragazzini potevano andare da soli tranquillamente in giro, oggi non più. Mia figlia non la farei mai uscire da sola, ci son troppi pericoli. Mentre pescavo vedevo questi pescherecci che rientravano in porto e ne rimanevo affascinato. Crescendo, dopo la maturità, ho iniziato a lavorare sulle barche di alcuni miei amici; all’inizio avevo molti problemi perché soffrivo il mal di mare, ma la passione era cosi grande che ho deciso di non mollare e continuare a provare, finché son riuscito a superarlo! Ormai sono 20 anni che faccio questo lavoro: sei da marinaio e tutti gli altri da capitano.

Com’è cambiata la vita del porto in questi 20anni?
Prima c’erano molte più barche. Non si trovava mai posto in porto per ormeggiare. C’èrano barche anche in terza e quarta fila.. ora ce ne sono molte di meno.
Con la crisi che c’è è veramente difficile avere la possibilità di mantenere un peschereccio. I costi sono elevati. Non è facile.

Consiglieresti ad un giovane di far questo lavoro?
Personalmente si! è un lavoro adrenalinico e per uno che ama la pesca, questo può essere un modo per trasformare una passione in un lavoro!

Luisa Urbani: