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“Le donne sono in grado di cambiare e trasformare il volto sia della cooperazione sia dello sviluppo”

“Le donne sono in grado di cambiare e trasformare il volto sia della cooperazione sia dello sviluppo”. Ne è convinto monsignor Joseph Kalathiparambil, segretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, intervenuto ieri al Congresso mondiale della pastorale delle migrazioni, organizzato dal citato dicastero pontificio sul tema: “Cooperazione e sviluppo nella pastorale delle migrazioni”. All’iniziativa, in corso alla Pontificia Università Urbaniana fino al 21 novembre, partecipano circa 300 persone, provenienti da 93 Paesi. Mons. Kalathiparambil ha fatto notare che “i migranti contribuiscono e collaborano in modo sostanziale al benessere e allo sviluppo non solo del loro Paese d’origine, ma anche del loro Paese d’adozione”. Tema della seconda tavola rotonda del convegno, il ruolo delle donne migranti. “La migrazione femminile – ha ricordato il presule – ha raggiunto circa il 49% di tutta la popolazione in emigrazione. Oggi, le donne sono protagoniste e attori in prima linea insieme ai loro colleghi maschi nel ruolo che assumono nella società di oggi”. Alla tavola rotonda sono intervenute Patricia Ebegbulem de Lagos, coordinatrice della rete africana contro il traffico di esseri umani; Martina Liebesch, direttrice dell’ufficio di Advocacy and Policy di Caritas internationalis; e Rosita Milesi, direttrice dell’Istituto di migrazione e diritti umani.

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