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I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Rita

Di Luisa Urbani

RIVIERA – Pubblichiamo la diciannovesima intervista ai giovani che frequentano la notte in Riviera.
Ricordiamo che le interviste servono per raccontare uno spaccato del mondo giovanile della nostra Riviera e qualora non dovessero essere in linea con quanto insegnato dalla Chiesa riteniamo di doverle pubblicare per poter conoscere al meglio la “vigna” in cui sono chiamati a lavorare i nostri sacerdoti.

Questa settimana abbiamo intervistato Rita (la ragazza è voluta rimanere anonima).

Leggi le prime diciotto interviste.

–  Le interviste ai giovani della notte di Luisa

– Continua la nostra inchiesta fra i giovani della notte, un’intervista forte e personale

– Terza intervista ai giovani della notte, da leggere per entrare in uno spaccato del mondo giovanile

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, le interviste di Luisa

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Bianca

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Enrico

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Matteo Cosenza

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Dina Maria Laurenzi

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Paolo

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Matteo

– I giovani della notte, a tu per tu con Emidio Palestini

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, a tu per tu con Gaia

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Giulia Voltattorni

– I giovani della notte e il rapporto con la fede ne parliamo con Davide di Bonaventura

– I giovani della notte e il rapporto con la fede ne parliamo con Lorenzo De Angelis

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Isabella

– I giovani della notte e il rapporto con la fede, ne parliamo con Giulia

Quali sono i tuoi sogni?
Un giorno ho letto su una rivista questa frase di Renzo  Piano “I giovani devono partire ma per curiosità non per disperazione. E poi tornare. Partire per capire il resto del mondo e prima ancora se stessi” l’ho trascritta perché esprime i miei sogni: vorrei partire, non fuggire , per appagare la mia sete di conoscenza , la mia innata curiosità. Ma poi tornare: mi piace la mia terra… a volte penso che ,in fondo, potevo nascere solo qui , anche se in certi  momenti non ne sopporto gli abitanti! Ecco io vorrei partire proprio per capire … capire cosa? Non lo so , forse il segreto della felicità! Certo vorrei capire me stessa, quello che voglio, e quello che voglio da me stessa: Talvolta penso di essere il mio peggior nemico, con pretese assurde! Ecco vorrei imparare a volermi bene così come sono!

Che lavoro fai/ vorresti fare?
Da tre anni lavoro in uno studio di un commercialista. Per un po’ sono riuscita a fare questo lavoro volentieri. ma adesso lo sento ogni giorno più soffocante Non ce la faccio più.Parto già al mattino da casa con l’ansia, sono giù perché ho paura di non farcela, ma al tempo stesso non ho voglia di impegnarmi di più, anzi non me ne importa niente. Ho bisogno di qualcosa di diverso , ma il guaio è che non so cosa voglio. E perciò continuo a fare questo lavoro che mi rende infelice e ansiosa. Preferirei fare , piuttosto,l’imbianchino! So che mi devo ritenere fortunata perché ho un lavoro , ma questo non mi basta: non è vivere, è solo tirare a campare. Purtroppo la paura mi blocca nel tentare di fare cose che potrei amare di più.

Come vivi il fine settimana? Cosa fai di solito con gli amici?A
Anche in questo campo sono alla ricerca di qualcosa che mi piaccia, che mi soddisfi veramente, che mi appaghi. Da quando lavoro, ma forse da quando andavo a scuola alle superiori, la vita notturna del fine settimana è per me una delle più importanti attività ovvero un momento di svago. Vivo il fine settimana come un momento a sé, per recuperare sul resto della settimana fatto di lavoro di vita in famiglia, di social network. E’ un mio spazio che mi ritaglio, talvolta a fatica, però ho troppa voglia di riprendermi in mano la vita. In genere il fine settimana inizia con l’aperitivo e poi la discoteca o un bel concerto ( quando c’è) Mi piace godermi la compagnia e anche le cose! Talvolta mi chiedo se queste sono vere amicizie, vere relazioni,ma intanto mi faccio quattro risate. Quanto alla domenica… vorrei passare più tempo all’aperto, ma spesso finiamo con il rintanarci in qualche casa… e intanto la testa va al giorno dopo…

Per il tuo futuro, riguardo al matrimonio, come penserai di vivere le tappe che ti porteranno a questo importante momento della tua vita?
Per me la famiglia importante, ma per creare una non serve essere sposati basta essere innamorati e rispettarsi reciprocamente.
Alla base della famiglia deve esserci la decisione di vivere insieme e non il matrimonio, anche se comunque resta una cosa importante. Per me la decisione di vivere insieme è una scelta veramente difficile, da ponderare. Arriverò a questa decisione solo quando capirò di aver trovato un “alleato” una persona che mi dia la gioia di tornare a casa, una persona con cui vivere una vera intimità cioè quei momenti in cui posso essere veramente me stessa, senza sentirmi criticata, senza pensa di dovermi giustificare, difendermi…una persona che sappia ascoltarmi comprendere… e non solo quando capita , ma sempre e possibilmente per sempre. Insomma voglio costruirmi una vita vera, non mi basta il quieto vivere, il vivere solo il momento.
E la fede come và? Credi in Cristo? Raccontaci degli episodi / esperienze personali che ti han portato a credere o meno
Da bambina andavo al catechismo in parrocchia e a messa perchè me lo dicevano i miei. Quando ho completato il catechismo mi sono distaccato da questo ambiente. Ma non mi ha mai dato quello che avrebbe dovuto darmi.
Vedi ho avuto un catechismo fatto di lezioncine, alle superiori un insegnante che parlava solo di aborto gay droga; per questa persona la religione era solo divieti e io mi chiedevo se non ci fossero questi 3 peccati il mondo sarebbe perfetto secondo lui? Mi sembrava una grossa stupidaggine.
Forse ho fede, credo, ma in cosa? Per me la fede è un qualcosa che ha a che vedere con la vita di tutti i giorni, qualcosa che ti accompagna, che dà un senso a quello che fai che ti spinge a comportarti in un certo modo, la fede non è certo nelle celebrazioni o nelle varie attività parrocchiali sempre un po’ melense. Vedi sono rimasta sempre colpita dal racconto di Emmaus: Gesù li accompagna, li fa parlare li ascolta e poi gli spiega … e per questo ho sempre sperato di trovare qualcuno, in ambito religioso che mi ascoltasse, che mi chiedesse come va, qualcuno che rispondesse anche alle mie domande inespresse e forse con questa persona avrei anche potuto confessarmi…ma non è andata così

Partecipi alla Messa?
 Per quanto ti ho già detto, non avrebbe alcun senso.

Hai altro da aggiungere riguardo il rapporto giovani-fede?
I giovani hanno voglia di credere, ma in qualcosa di forte non in una religione fatta solo di doveri.

Redazione: