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Presentato al Circolo Nautico Sambenedettese “Dio storia dell’uomo”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è svolto lunedì 30 giugno 2014 alle ore 21.15 nell’incantevole contesto del Circolo Nautico di San Benedetto del Tronto l’incontro di presentazione del volume “Dio storia dell’uomo” del gesuita Andrea Dall’Asta. L’evento è stato organizzato da “L’Ancora”, in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per la Cultura, la libreria “La Bibliofila” e il Circolo Nautico Sambenedettese.

Dopo i saluti del Predidente del Circolo Nautico Rolando Rosetti e del proprietario della Bibliofila Mimmo Minuto, ha preso la parola Marco Sprecacè, Vice Presidente dell’Azione Cattolica Diocesana, che ha introdotto la serata ricordando come le immagini artistiche siano parte integrante dei sussidi educativi proposti dall’Azione Cattolica.

È stato poi il momento del grande ospite della serata. Padre Andrea Dall’Asta ha presentato il proprio volume, un percorso di storia dell’arte visto dal particolare punto di vista del rapporto dell’uomo con il divino.

Il gesuita ha iniziato la sua riflessione mostrando come nella cultura greca la rivelazione degli dei era data soprattutto dall’elemento visivo, mentre in quella ebraica JHWH si sia rivelato soprattutto attraverso la sua voce.

Queste due esperienze del divino si sono come fuse nel cristianesimo per il quale “il Verbo si è fatto carne” (Cfr. Gv 1,14). Nella persona di Gesù si realizza il desiderio presente nell’uomo dell’Antico Testamento di vedere Dio e specialmente il suo volto.

Padre Dall’Asta ha dedicato particolare attenzione proprio al tema del volto di Cristo, un’immagine ricavata dal Mandylion e dalla Sindone. Questo volto è rappresentato per esempio negli absidi del duomo di Monreale e nella cattedrale di Cefalù.

Se si confronta lo sguardo di queste raffigurazioni di Cristo con quello, per esempio, delle statue dei Faraoni, si potrà notare che questi ultimi si fissano verso un “infinito vuoto”, al contrario del Signore che sembra guardare tutti i presenti in chiesa con bontà e tenerezza.

Il gesuita si è poi soffermato su altre due immagini che hanno lo stesso soggetto: San Francesco. La prima dipinta nel Sacro Speco di Subiaco, che rappresenta molto probabilmente il primo ritratto della storia dell’arte, e l’altra realizzata da Cimabue, il quale ha rappresentato il Poverello di Assisi come un “Alter Christus”.

Il desiderio si essere un “Alter Christus” ha portato il pittore Albrecht Dürer a produrre un autoritratto nel quale l’artista si è rappresentato con le sembianze di Cristo. L’immagine fa anche da copertina al volume scritto da padre Dall’Asta.

Questo sentimento di vicinanza e confidenza fra l’uomo e Cristo si è rotto nell’età contemporanea. Espressione di questa frattura, secondo il religioso, è il celeberrimo “Urlo” di Edvard Munch dove il grido di disperazione di un uomo solo e lontano da Dio avviene su un ponte la cui meta è indefinita.

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Nicola Rosetti: