Le foto riguardano i ragazzi più grandi sempre presenti a Roma

MONTEPRANDONE – Se per educare un figlio ci vuole un villaggio, ben l’hanno cominciato a mettere in atto la scuola dell’ISC di Monteprandone. Per la festa della scuola del 10 maggio, perché tale è stata una festa “per” e non un incontro “contro” ha detto Papa Francesco, sono partiti insieme i bambini con i propri genitori e le insegnanti, della 3 B della Scuola Primaria Borgo da Monte, di Monteprandone. Le loro parole e il racconto delle loro emozioni ci restituiscono il sapore di una giornata davvero speciale.

“Finalmente la scuola dal papa” racconta di aver pensato Samantha, madre di uno degli alunni della classe terza, “dopo aver ricevuto la risposta positiva da parte degli altri genitore e delle insegnati ci siamo preparati a un incontro che sapevamo sarebbe rimasto nei nostri cuori”. E così è stato per tutti, bambini e adulti, “è indescrivibile, l’emozione del Santo Padre che passa tra la folla e la sete di ricevere quel suo sguardo di benevolenza e di dolcezza che parla dell’amore di Dio”

Hanno atteso sotto il meraviglioso sole in piazza di incontrare, non semplicemente il papa, ma migliaia di bambini, ragazzi, giovani, insegnanti, genitori, educatori… Lo hanno percepito chiaramente i bambini il senso profondo della giornata vissuta a Roma. “È stato bellissimo perché aspettando il Papa abbiamo giocato e cantato insieme a delle bambini cinesi. Anche se il Papa con la papa mobile non è passato vicino a noi, ma non fa niente, mi sono divertita moltissimo ed è stata una giornata bellissima.” Le parole di Greta ci restituiscono la bellezza dell’incontro, anche Irene gli fa eco “È stato bello cantare insieme e passarci le bottigliette di acqua, perché faceva un caldo da morire. La cosa triste è stato che il Papa non è passato dove stavo io. Però ho provato lo stesso felicità e tantissima fiducia.” La meraviglia di essere stati tra “amici e sconosciuti, più di 300000” dice Rita. Un vero popolo in festa, “è stato bellissimo” ne sono convinte Elisa e Miriam felici di aver vissuto questa esperienza “con la mia famiglia e le maestre” e  di aver potuto ascoltare il Papa che “come sempre ha detto cose bellissime e dolci”.

È la festa e la gioia la cifra condivisa di questa giornata come ci racconta anche la loro maestra grata a Papa Francesco che “con un sorriso disarmante ci ha accolti e proiettati in un futuro carico  di speranza. Grazie a papa Francesco siamo certi di farcela e andare lontano”.

Ma anche le parole del papa, come sottolinea Samantha, da genitore, “chiare, concrete, incisive, che hanno ribadito l’importante obiettivo che deve avere l’insegnamento scolastico, che deve mirare alla crescita intera di mente, cuore e mani dell’individuo, perché solo quando il sapere è collegato al saper essere, e al saper fare risulta vincente e efficace allo sviluppo della persona.” Parole attraverso le quali ”ognuno di noi, ha ricevuto la ricchezza di una grande speranza nel cuore”.

Parole di incoraggiamento e di esortazione che richiamano anche a una grande responsabilità condivisa, a ritrovare come intera comunità un progetto condiviso per la scuola, come un bene comune fondamentale perché “per educare un bambino ci vuole un intero villaggio”.

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