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FOTOGALLERY Terza Stazione Quaresimale: “I giovani non si accontentano delle prime risposte, vogliono capire”

Liceo Sientifico Rosetti
Liceo Sientifico Rosetti
Liceo Sientifico Rosetti
Liceo Sientifico Rosetti
Liceo Sientifico Rosetti
Liceo Sientifico Rosetti
Liceo Sientifico Rosetti
Una madre bagna il viso del figlio con l'acqua e lo asciuga. L'acqua è il simbolo della vita e dell'amore.
Cortile della chiesa di Sant'Antonio di Padova
Cortile della chiesa di Sant'Antonio di Padova
Chiesa di Sant'Antonio di Padova
Chiesa di Sant'Antonio di Padova
Chiesa di Sant'Antonio di Padova

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “I giovani non si accontentano delle prime risposte, vogliono capire“, questa una delle frasi della riflessione che, venerdì sera, il Vescovo Carlo ha offerto, nella chiesa di Sant’Antonio di Padova, ai giovani e adulti, che hanno partecipato alla terza delle cinque Stazioni Quaresimali, il cammino diocesano per la quaresima per le varie vicarie della Diocesi. La serata ha avuto inizio davanti ai Licei dove la Chiesa in uscita si è  incontrata con il mondo delle scuole, per parlare a studenti, docenti e famiglie; perché anche la scuola, oggi, è una delle periferie dove Gesù ci manda per esortare, per dire “Vieni chiunque tu sia!“, per “sostenere uniti la difesa del diritto allo studio e alla crescita integrale della persona, nelle sue componenti intellettuali e spirituali, sociali e affettive, dove converge tutto il lavoro e la speranza dei dirigenti, docenti, personale qualificato, genitori e studenti stessi“.

La Chiesa in uscita, è partita dalla periferia della scuola per andare verso la parrocchia di Sant’Antonio di Padova, illuminando il cammino con la luce dei lumini e con lanterne portate da un giovane per parrocchia, a significare la luce dello Spirito che illumina la ricerca della vera sapienza, invitandoci a portare la luce dove c’è buio, amore dove c’è odio e libertà dove c’è schiavitù. Dall’inizio del cammino fino alla destinazione, con due tappe intermedie, i passi delle persone sono state accompagnati dalle testimonianze che parlavano del mondo della scuola da diversi punti di vista a partire da quella di un docente, il prof. Giancarlo Brandimarte, di una famiglia e di due studentesse. Una volta arrivati nella chiesa di Sant’Antonio di Padova, dopo la lettura del Vangelo del cieco nato, il Vescovo Carlo ha parlato con il cuore in mano a giovani e adulti: “Gesù è colui che vi darà la vista, se avrete la pazienza di ascoltare. Vi aiuterà a superare l’esame della vita, vi insegnerà come amarlo e come amarlo per tutta la vita”.
L’incontro con Gesù ridà la vista al cieco, ha continuato a spiegare il Vescovo, e mentre lui esterna tutta la sua gioia gli altri non credono alle sue parole e mettono tanti ostacoli, forse per stupore, forse per incredulità, denigrano Gesù: come può un peccatore compiere un simile miracolo? Ecco, c’è gente che porta a Gesù e c’è gente che non porta a Lui perché lo teme. Ma il cieco dice: “Io ci vedo”, non segue le chiacchiere, quindi l’incontro con il Signore non deve essere offuscato dalle voci diseducative: educare è portare a scoprire l’amore di Gesù, dobbiamo quindi smettere di andare dietro alle manie di successo e dietro ai soldi, i giovani non sanno che farsene dei soldi, cercano un terreno dove costruire la vita, chiedono agli adulti la vista e li mettono alla prova nella capacità dell’ascolto e dell’accompagnarli alla vita.

Il Vescovo Carlo ha terminato la riflessione con il seguente invito:”Vieni chiunque tu sia! Impariamo ad ascoltare il nuovo e a inventare il nuovo, sempre alla luce del Vangelo. Convertici Signore per essere una guida per i giovani che sono alla ricerca della luce del Vangelo, anche se non sanno di cercarla“.

Tutti i partecipanti sono stati poi invitati a recarsi presso la chiesa dei Padri Sacramentini, per l’adorazione Eucaristica con la possibilità di confessarsi, iniziativa che ha preso il via, appunto, alle ore 22.30 circa di venerdì 28 Marzo ed è finita alle ore 18.00 di sabato 29 marzo.

Janet Chiappini: