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La Giunta ha incontrato i nuovi direttori sanitari, tra cui il nostro di Area Vasta 5 Massimo del Moro

REGIONE MARCHE – Massima collaborazione tra aree vaste e dialogo continuo con la comunità per portare a termine la riforma sanitaria e migliorare i servizi per tutti i marchigiani.
Questo il mandato che la giunta regionale, presieduta dal presidente Gian Mario Spacca, ha consegnato questa mattina nelle mani dei nuovi direttori di area vasta nel corso di un primo incontro a Palazzo Raffaello.
Erano presenti il direttore dell’Asur Marche Gianni Genga, il direttore del Servizio Salute Piero Ciccarelli, i direttori degli Ospedali Riuniti di Ancona Paolo Galassi e dell’Azienda ospedaliera i Marche Nord Aldo Ricci; Maria Capalbo (Area vasta 1 Pesaro); Giovanni Stroppa (Area vasta 2 Ancona); Pierluigi Gigliucci (Area vasta 3 Macerata); Alberto Carelli (Area vasta 4 Fermo); Massimo Del Moro (Area vasta 5 Ascoli).

“Con i nuovi direttori di area vasta – ha detto Spacca –  che prendono servizio a tutti gli effetti, si avvia la fase operativa.
Gli obiettivi sono il gioco di squadra e un forte dialogo con la comunità al fine di completare una riforma condivisa, che consegnerà al territorio un sistema sanitario fortemente coeso e orientato ai bisogni dei cittadini. Non ci sono più spazi per sovrastrutture e sclerotizzazioni. Abbiamo attraversato una fase complicata a causa degli tagli dei trasferimenti nazionali, cercando di tenere in equilibrio i costi e i servizi erogati. Adesso dobbiamo avanzare nel processo di riforma in direzione del miglioramento della qualità dei servizi e attraverso una riorganizzazione che implementi l’eccellenza delle risposte ai cittadini con l’ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie”.

“L’auspicio – ha aggiunto l’assessore alla Salute Almerino Mezzolani – è portare a compimento il lavoro fatto in questi anni. Le difficoltà non sono poche, ci saranno ancora da superare resistenze interne di sistema. Persistono elementi di preoccupazione di cui siamo consapevoli, dovuti alla pressione economico e finanziaria che ha limitato le possibilità di confronto. Oggi quel confronto va recuperato con la massima attenzione ai territori, spiegando cosa si sta facendo con grande fermezza e determinazione. La riforma va portata a compimento  senza indugio  perché questa è l’unica via per poter continuare a tenere in equilibrio il sistema e migliorarlo nella sua qualità.   La massima collaborazione è l’elemento forte e necessario per garantire un passaggio così delicato”.

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