Di Sabatino

DIOCESI – Pubblichiamo le parole del Presidente Unitalsi Diocesana Sabatino Di Serafino rivolte al Vescovo Bresciani durante la cerimonia di ingresso presso la parrocchia di San Basso di Cupra Marittima.

“Carissimo Padre,
grazie per essere tra noi e per aver voluto incontrare il mondo della fragilità qui tra l’altro rappresentato dalla Caritas, dall’ A.V.U.L.S.S- O.A.R.I, dall’ associazione dei medici cattolici, dalle suore oblate….., , dai Gruppi di volontariato Vincenziano, dal Biancazzurro società cooperativa, dalla Casa Famiglia S.Gemma Galgani.
Da quanti vivono difficoltà nel corpo e nello Spirito e in maniera tutta speciale da parte di tutti gli amici dell’ Unitalsi diocesana, un caloroso abbraccio: ammalati, volontari, assistente ecclesiastico, qui presenti.
La accogliamo come siamo soliti fare: con cuore semplice e pieno di gioia; come uomo di Dio, fratello nella fede; Pastore che serve.
Quanti tra qualche istante le rivolgeranno un personale saluto non hanno normalmente grossa visibilità, né la chiedono; non hanno proprietà di linguaggio, non desiderano eventi straordinari.
Parlano e agiscono con il cuore, sono aperti all’Assoluto come solo i poveri sanno fare e chiedono unicamente, di essere presi per mano, di poter fare un tratto di strada insieme.
Ho riletto qualche giorno fa, l’esortazione che l’amato Papa Francesco, ha rivolto all’Unitalsi in occasione dell’incontro del novembre scorso per la celebrazione dei 110 anni della nostra associazione.
Ci ha invitati a essere segni profetici, ad andare contro la logica dello “scarto”. Ha aggiunto che “i poveri, anche i poveri di salute, sono una ricchezza per la Chiesa”. E ancora, che la nostra opera è “genuino annuncio della carità, è ministero della consolazione”. Parole forti Eccellenza! Speriamo di corrisponderle.
Siamo qui per ribadirle, semmai ce ne fosse bisogno, che non ci sentiamo soggetti passivi di una solidarietà senza volto, destinatari di un assistenzialismo asettico, né tanto meno di una mera filantropia.
Ci sentiamo e vogliamo essere, a pieno titolo, inseriti nella vita e nella missione della Chiesa.
Siamo nati a Lourdes e lì ogni anno torniamo.

Ci piacerebbe che il prossimo settembre, come tradizione, si facesse pellegrino tra i pellegrini, con la nostra diocesi, verso la grotta di Massabielle, che tanto ha dato alla nostra vita di uomini e di donne in Cristo.
Le regaleremo tra poco un biglietto per il treno: un biglietto speciale mi verrebbe da dire: ne faccia buon uso e soprattutto… la aspettiamo!

Prima di stringerLa in un abbraccio carico di tenerezza e di benevolenza, vogliamo infine, rinnovare solennemente, quest’oggi, il nostro impegno di fronte a Dio e alla Chiesa diocesana, che Lei presiede nella carità: essere per quanti incontreremo sul nostro cammino un riflesso di Colui che è “Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione”.
Ci aiuti Maria, Salute degli infermi e Consolatrice degli afflitti.
La nostra preghiera alimenti il suo ministero.

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