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È un Natale macchiato di sangue in Siria

È un Natale macchiato di sangue quello che la comunità cristiana siriana si appresta a vivere. Le stragi ad Aleppo di ieri, con bombardamenti che hanno provocato decine di morti, e quella ad Adra, nei pressi di Damasco, consegnano alla guerra in Siria una delle sue pagine più sanguinose. “Una strage impressionante che macchia la festa del Natale, ormai vicina”, è il commento, dell’arcivescovo melchita di Aleppo, monsignor Jean-Clement Jeanbart, cui fa seguito lo sconforto del patriarca melkita, Gregorios III Laham, “per tanta violenza. Non si riesce a comprendere – dichiara al Sir il patriarca – come il mondo resti in silenzio davanti a queste brutalità. Ad Adra sono stati barbaramente uccisi lavoratori, tecnici, gente comune. Una cosa terribile”. Tragedie che si aggiungono a quelle dei villaggi cristiani di Maalula, dove sono state rapite le monache del monastero di santa Tecla, e di Kanayé, nel Governatorato di Idlib, invaso da miliziani islamisti che terrorizzano la popolazione, minacciano di fare una strage e hanno imposto la legge islamica.

“Il mondo non vede la sofferenza di tutto il popolo siriano e non capisco come si possa ancora armare gruppi e bande crudeli. Fino a quando il mondo resterà in silenzio?”. Intanto per lenire le sofferenze della popolazione la Chiesa siriana sta cercando di promuovere delle azioni solidali insieme alla Caritas e Acs, Aiuto alla Chiesa che soffre, anche in vista del Natale. “Vogliamo fare un piccolo dono per tutte quelle famiglie, e sono tante, che hanno avuto vittime per la guerra al loro interno. Inoltre stiamo pensando a un regalo natalizio per tremila bambini bisognosi”. Per domani è prevista una riunione di “tutti i patriarchi e capi delle Chiese cristiane per pregare per la pace e prepararci al Natale”. Alla vigilia di Natale e il 25 dicembre sono previste Messe in tutte le chiese ma, avverte Gregorios III Laham, “in orari diurni per evitare problemi di sicurezza ai nostri fedeli”. 

Redazione: