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La pastorale giovanile con il passo giusto… l’esperienza di Don Guido, Don Roberto, Arianna e Marta

DIOCESI – Con il passo giusto.. sono andati fino a Palermo don Guido Coccia, Don Roberto Traini e Arianna Palestini della parrocchia della Marina e Marta Capriotti di San Filippo Neri.
Fino a Palermo per il l 19° seminario dei nuovi incaricati di pastorale giovanile a livello diocesano e regionali con i rispettivi collaboratori, insieme agli incaricati nazionali delle aggregazioni laicali, congregazioni religiose e di associazioni e movimenti. Sono andati in rappresentanza della diocesi dove la pastorale giovanile sta riavviando il suo cammino attraverso il Laboratorio Giovani.

I passi giusti da compiere in questi giorni di seminario, dal 19 al 21 novembre, saranno: confrontarsi sulla pastorale giovanile e il legame con la Chiesa Italiana con S.E. Mons. Calogero Peri, Vescovo di Caltagirone. Il passo successivo con Don Michele Falabretti, Responsabile SNPG sull’essere Responsabili di un servizio diocesano. Il terzo passo: La progettazione pastorale con dei laboratori, per arrivare a fare squadra e in un ufficio diocesano di pastorale giovanile.

Oggi c’è stata la visita e la celebrazione al quartiere Brancaccio, nella parrocchia di don Pino Puglisi canonizzato lo scorso maggio.
Un momento particolarmente intenso perché in questi luoghi il Vangelo si è davvero incarnato, vissuto fino al martirio. “Il sangue (dei martiri) è il seme dei cristiani” dice Tertulliano, e è significativo pregare come responsabili dei giovani, lì dove è stato versato il sangue di un martire, perché sia seme per far fiorire un pastorale giovanile bella e lieta, anche nella nostra diocesi. I nostri giovani rappresentanti sono rimasti colpiti dalle parole dell’attuale parroco che nell’omelia della celebrazione ha raccontato come lui ora raccolga i frutti di ciò che padre Pino Puglisi ha preparato e il suo successore ha continuato a seminare, proprio a testimonianza che il sangue dei martiri è fecondo.  Il Brancaccio in fondo è una parrocchia come tante altre, con i problemi di tante altre realtà che fa i conti con la mancanza di lavoro, la dispersione scolastica, la carenza di servizi, la secolarizzazione, dove quindi l’unico problema non è la mafia, per cui eliminato quello scompaiono tutti gli altri. A ricordare perciò l’impegno di tutti e ovunque a portare l’annuncio di Cristo con il passo giusto.

Monica Vallorani: