ACQUAVIVA PICENA – Mercoledì 12 giugno da Acquaviva sono partiti due autobus alla volta di Roma per partecipare all’udienza con il Papa. All’arrivo a Roma i fedeli sono stati accolti da una giornata di sole non troppo calda, almeno nelle prime ore, e intorno alle 8 hanno avuto modo di entrare in piazza San Pietro per prendere il posto migliore possibile. Per quasi tutti questa è stata la prima udienza con Papa Francesco e l’attesa è stata emozionante, ma è stato ancora più emozionante l’arrivo di Bergoglio: in quel momento buona parte delle persone presenti in Piazza San Pietro è salita sulle sedie, girandosi a 360 gradi per seguire il percorso di Bergoglio sulla jeep, per fare foto e riprese o commuoversi guardando le immagini sui maxischermi che riprendevano il Papa mentre abbracciava malati e bambini.

Ma è stato ancora più bello ascoltare le parole del Papa dal vivo perché sa parlare con il cuore in mano coinvolgendo in prima persona i fedeli in ascolto: il Papa ha detto che noi siamo il Popolo di Dio e che Dio non appartiene ad alcun popolo perché è Lui che ci chiama e ci invita a fare parte del suo Popolo e questo invito è rivolto a tutti senza alcuna distinzione perché la misericordia di Dio vuole la salvezza di tutti noi. Il Papa si è rivolto in particolare “a chi si sente lontano da Dio o dalla Chiesa, a chi è timoroso o indifferente, a chi pensa di non poter più cambiare, il Signore chiama anche te a fare parte del suo popolo e lo fa con grande rispetto e amore”.

Come si diventa parte di questo popolo? Attraverso una nuova nascita, una nascita dall’alto, dall’acqua e dallo Spirito, attraverso il battesimo e la fede in Gesù, una fede da far crescere seguendo la legge dell’amore che non è sterile sentimentalismo o qualcosa di vago “ma riconoscere Dio come unico Signore della vita, accettare l’altro come vero fratello superando divisioni, rivalità, egoismi ed incomprensioni. Quante guerre, invidie e gelosie nel lavoro e nella famiglia; che bello amarci gli uni altri come fratelli veri”.

Il Papa ha fatto a tutti un invito semplice ma efficace “forse tutti noi abbiamo simpatie e non simpatie, forse siamo arrabbiati con qualcuno, almeno diciamo a Dio: Signore io sono arrabbiato con questa persona ti prego per lui o per lei, io ti prego per questa persona. Pregare per quelli con i quali siamo arrabbiati,  è un bel passo in questa legge dell’amore, fatelo oggi! A volte la realtà è buia e segnata dal male ma non dobbiamo temere perché Dio è più forte!” e ha incoraggiato tutta la piazza a ripetere che Dio è più forte auspicando che “La Chiesa sia luogo della misericordia e della speranza di Dio dove ognuno possa sentirsi accolto, amato, perdonato e incoraggiato a vivere secondo la vita buona del Vangelo e per sentirsi accolto, amato, perdonato e incoraggiato la Chiesa deve essere con le porte aperte perché tutti possano venire, e noi dobbiamo uscire da quelle porte e annunziare il Vangelo”.

Al termine dell’udienza i fedeli della parrocchia di San Niccolò si sono spostati al seguito del loro parroco, don Alfredo, per Castel Sant’Angelo dove hanno pranzato all’ombra e si sono riposati un po’. Una volta ripreso il cammino il parroco ha guidato i fedeli per un tour attraverso le vie di Roma fino ad arrivare a via del Corso presso la chiesa dei frati Agostiniani, dove durante la celebrazione don Alfredo ha invitato i parrocchiani a “Cercare i segni della fede”in quello che facciamo Quanta fede ho messo nel fare i miei servizi in chiesa? Con quanta comunione? Dio è più forte di me e delle mie debolezze, io vado avanti perché Lui è forte, è su questa forza che baso la mia fede. Siamo nella Chiesa che custodisce il Popolo, che lascia un segno luminoso sulla terra”. Stanchi ma felici per aver partecipato a questa bellissima giornata i parrocchiani si sono avviati verso gli autobus per riprendere la strada di casa con una marcia in più, quella che ci ha dato il Papa con molta semplicità: Dio è più forte di ogni male, delle nostre debolezze e vuole accoglierci nel suo Popolo!

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