PICENO- Spending Review:Stretta sul numero di dirigenti e impiegati pubblici, accorpamento di uffici, tagli ai buoni pasto, alle auto blu, alle scuole pubbliche e alle Università. Ma soprattutto risparmi sul fronte della sanità che, saranno pari a 3 miliardi tra 2012 e 2013. E’ scontro all’interno del governo sulla possibile chiusura per decreto dei piccoli ospedali, quelli con meno di 80 posti letto e quindi senza economie di scala.

Sembra salvo (e lo diciamo sottovoce) per il momento il Piceno, il quale è già stato martoriato abbastanza dalla regione Marche che ricordiamo spende in media 1800euro pro capite per la sanità in tutte le provincie tranne che per quella di Ascoli dove ne spende 1600 .

Commenta cosi la notizia Daniele Primavera di RC: “Una conferma dal Corriere. Tra gli ospedali a rischio chiusura, una nutrita pattuglia di presidi marchigiani, ma neppure uno della provincia di Ascoli. Questo perchè come facevamo notare mesi fa il nostro territorio, a differenza di altri, ha GIA’ razionalizzato. Un motivo in più per pretendere rispetto e rifiutare ulteriori tagli: i Piceni hanno già dato”.

Ovviamente il fatto che dal governo non arriveranno tagli non preclude la possibilità che la regione invece continui ad infierire sulla sanità dell’Area Vasta 5. Questo il commento del sindaco di San Benedetto Giovanni Gaspari di pochi giorni fa:

Come prevede si concluderà la situazione sanitaria dell’Area Vasta 5? Ospedale Unico? Divisione dei compiti con Ascoli? O con il trasferimento completo ad Ascoli con la riduzione del nostro ospedale a pronto soccorso? “Su quest’ultima ipotesi non solo ci sarebbe la contrarietà mia, ma dovrebbero passare sul mio corpo e io sono uno che vende cara la pelle, quindi questa la scartiamo. L’ospedale unico sarebbe la soluzione vera. Spacca ha detto, e io fino a prova contraria gli voglio credere, “stiamo lavorando per avere entro 5 anni cinque ospedali unici nella nostra regione”, ossia un ospedale per provincia. A San Benedetto e ad Ascoli l’unico ospedale della provincia che si può prospettare è l’ospedale unico. Oggi noi ne abbiamo due di ospedali e dobbiamo ragionare come se ne avessimo uno unico. Non è facile, ma qui d’altronde ci sono direttori che vengono a svolgere questo lavoro e sono anche pagati bene per farlo e quindi non hanno bisogno di consigli. Io sono stato recentemente nominato presidente di Area Vasta 5 e ne sono grato. Spero di farlo al meglio con la collaborazione di tutti. In programma abbiamo incontri con tutti, dai sindacati ospedalieri alle associazioni ai dirigenti fino alle case di cura”.

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