QUESTURA DI ASCOLI PICENO – Gli agenti della Squadra Mobile in collaborazione con i colleghi della Divisione Anticrimine alcuni giorni fa hanno rintracciato ed arrestato, in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Perugia, C. G. residente a Monteprandone. L’uomo dovrà scontare 5 anni e 6 mesi per i reati di violenza sessuale e truffa aggravata. I fatti risalgono all’anno 1997, quando l’uomo si spacciava per “mago” e come tale provvedeva a “ togliere le fatture “ , risolveva problemi fisici di ogni tipo, ottenendo dai pazienti cifre esorbitanti per i servizi prestati e in alcuni casi approfittandosi sessualmente delle clienti di sesso femminile.
Il C. esercitava la professione di fisioterapista a Monteprandone presso la sua abitazione, ma a seguito delle indagini esperite nel 1997 dal Commissariato di S. Benedetto del Tronto, è stato accertato che l’uomo era privo di abilitazione ed in possesso solo del titolo di studio della licenza elementare.
Dall’attività di investigazione è risultato che il “guaritore” nel proprio studio, dove mostrava un attestato falso di fisioterapista, praticava “massaggi curativi “ e per il completamento della terapia richiedeva agli assistiti una foto al fine di ottenere la guarigione attraverso l’effigie. In altri casi convinceva le persone che erano destinatarie di fatture mortali e che era necessario curarle tempestivamente. Inoltre dalle testimonianze delle vittime è stato accertato che:
Nel gennaio 1996, tentava di abbracciare e baciare una cittadina italiana in quanto terapia necessaria per aiutare il fidanzato affetto da grave malattia.
Nel marzo 1997, ha proposto ad una cittadina slovacca di passare la notte con lui in modo da praticarle alcuni riti magici.
Nel maggio 1997, tentava di baciare una cittadina italiana che si era rivolta a lui per essere aiutata a superare l’esame di maturità alla quale assicurava il sicuro superamento degli esami di stato.
Nel settembre 1997, otteneva da una cittadina tunisina, la somma di 6 milioni di lire per eliminare una fattura mortale a lei destinata; il C. inoltre nel proprio studio nelle ore notturne le praticava un massaggio con una sostanza oleosa, cercando di convincerla a congiungersi carnalmente con lui per annullare gli effetti della fattura.
Diversi i pregiudizi di polizia a carico del C.:
negli anni 90 era stato denunciato per ricettazione, negli anni 70/80 era stato arrestato 2 volte per simulazione di reato, per sfruttamento della prostituzione, e denunciato in molte occasioni per ricettazione e furti aggravati.
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