DIOCESI – Nel tardo pomeriggio di sabato 23 ottobre presso la parrocchia Madonna del Suffragio le religiose che appartengono all’ordine “Piccolo Fiore di Betania” hanno concluso i festeggiamenti in occasione del primo centenario della fondazione.

L’ordine infatti è nato nel 1921 in India per opera del Servo di Dio Raimondo Mascarenhas e ha dato frutti in abbondanza. Infatti in un primo momento si è diffuso in 27 stati della nazione madre e poi in molti altri paesi. Attualmente la congregazione ha 1410 religiose, sparse in 187 comunità radicate in 9 stati, mettendosi a servizio di ben 58 diocesi in tutto il mondo.

Le suore del Piccolo Fiore di Betania si dedicano soprattutto all’educazione dei giovani e all’assistenza degli ammalati. Dal punto di vista spirituale le suore guardano con particolare attenzione a tre aspetti: hanno desiderio di seguire la Vergine Maria nella sua docilità alla volontà di Dio, si ispirano allo zelo missionario di Santa Teresa di Liseux e, infine, guardano alle figure di Marta e Maria di Betania, unendo contemplazione e azione.

La Santa Messa è stata presieduta dal Vescovo Carlo Bresciani e concelebrata dal parroco don Gianni Capriotti, dal direttore della Caritas Diocesana e parroco di San Filippo Neri don Gianni Croci, dal parroco di San Benedetto don Guido Coccia. Ha assistito al sacro rito il diacono Umberto Silenzi, già direttore della Caritas Diocesana.

Durante la sua omelia, il Vescovo Carlo, richiamandosi alle letture della domenica ha affermato: «Siamo certi che quando seminiamo il seme della Parola di Dio e lo facciamo con amore questo porta frutto per la potenza del seme stesso, per la potenza di Dio che agisce, come abbiamo acclamato durante il salmo responsoriale: “Grandi cose ha fatto il Signore per noi”.

«Tuttavia – ha proseguito Mons. Bresciani – non sempre abbiamo gli occhi per vedere le opere di Dio, come quelle messe in opera per mezzo delle suore del Piccolo Fiore di Betania, di tante persone che dedicano la loro vita a Dio e in ogni altro modo nel quale il Signore si manifesta. È questa una nostra povertà e il vangelo ci ricorda proprio questo: se non sappiamo guardare alle grandi opere di Dio non abbiamo neppure un cuore grato e questo ci porta a non riconoscere e a non apprezzare tutto quello che Dio fa per noi. Finiamo per essere pretenziosi verso Dio e verso gli altri e dunque mai soddisfatti e felici».

Il Vescovo Carlo ha dunque aggiunto: «Nel brano del Vangelo che abbiamo ascoltato, il cieco non è solo Bartimeo che non vede a livello fisico. Egli sedeva ai margini della strada e non riceveva alcuna attenzione dai passanti. Anzi la gente lo rimproverava e gridava contro di lui, invitandolo a star fermo e a rimanere in silenzio. Sono anche questi ciechi, poiché non si accorgono dei bisogni di questa persona. C’è dunque una cecità che è peggiore di quella fisica, che ci fa rimanere indifferenti ai bisogni degli altri.

Mons. Bresciani ha infine concluso: «Stiamo festeggiando i 100 anni delle suore del Piccolo Fiore di Betania. Siamo lieti che la loro consacrazione a Dio le spinga ad aprire gli occhi sulle necessità delle persone».

Tantissime le persone che hanno preso parte alla gioia delle sorelle del Piccolo Fiore di Betania, una presenza che testimonia il bene che ogni giorno, con discrezione e umiltà, prodigano a favore delle persone più bisognose.

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