GROTTAMMARE – «Ci piace pensare che un tempo in questo spazio, con ulivi secolari, ci abbia passeggiato Felice Peretti». Esordisce così il sindaco Enrico Piergallini all’inaugurazione del Parco arena Sisto V, un luogo immerso nel verde nel cuore del Paese alto di Grottammare. «La scoperta di un luogo antico, che da oggi avrà un nuovo utilizzo, non potevamo che intitolarlo a papa Sisto V, nato a Grottammare dove sorge la chiesa di Santa Lucia. In questa arena daremo vita ad una serie di iniziative percorrendo due filoni, uno per celebrare il V Centenario della nascita di Sisto V (1521-2021), che affronteremo riscoprendo il pensiero e la letteratura coeva del papa, e l’altro dedicato la morte del Sommo poeta, Dante Alighieri padre della lingua italiana». Grottammare ha dato i natali ad uomini dalla forte tempra e dal carattere determinato come Felice Peretti. Al suo paese Sisto V ha lasciato in eredità oggetti che testimoniano il felice rapporto con la sua terra, come il Calice per le celebrazioni liturgiche e la Medaglia con l’effigie di Camilla Peretti, sorella del Pontefice, conservati nel Museo Sistino allestito nella splendida cornice della chiesa di San Giovanni Battista, presso il Vecchio Incasato. Il Museo presenta, inoltre, opere di illustri pittori come Ubaldo e Filippo Ricci, Vittore Crivelli, Vincenzo Pagani e Giuseppe Pauri, che ha dipinto l’intera volta della chiesa. Il primo appuntamento dedicato dedicato al Papa grottammarese sarà sabato 26 giugno a partire dalle 17,30, in piazza Peretti, con l’inaugurazione della mostra “I doni di Sisto V alle terre del Piceno: un percorso nei Musei Sistini” con la partecipazione di don Valerio Pennasco direttore dell’ufficio nazionale dei Beni Culturali della Cei a cura dei Musei Sistini del Piceno.

Sempre nella giornate del 26 giugno, a partire dalle 21 al Teatro delle Energie ore 21 andrà in scena lo spettacolo dal titolo “ Il pontificato e la morte di Sisto V” con Ernesta Argira, Michele Maccaroni, Eugenio Olivieri, Fabrizio Pagliaretta; tratto dall’omonimo dramma storico di Eleuterio Ausonio a cura dell’AMAT in collaborazione con l’associazione Profili Artistici. «Abbiamo riscoperto un luogo, sfiorato per anni da cittadini e turisti, dalle ricche potenzialità – conclude il sindaco Piergallini – circondato da ulivi, ciliegi, aranci. Un po’ come quando gli archeologi trovano una zona inesplorata. Una scoperta che conferma come un momento di crisi, come quello caratterizzato dalla crisi pandemica, possa essere visto come un’opportunità: senza abbattersi si riescono a vedere strade e parchi che prima non si conoscevano.
Volgere lo sguardo oltre. In futuro si potrà ragionare con i proprietari dell’area se acquistarla attraverso una particolare procedura per fare in modo che questo patrimonio verde diventi un bene pubblico. Tutto questo avviene dopo anni difficili».

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