Papa Francesco chiede ai giovani di accettare “la sfida dell’ospitalità, facendosi soprattutto prossimi a questa umanità ferita e a coloro che sono messi allo scarto, rigettati ed esclusi, piccoli e poveri!”. È quanto si legge in un messaggio del Santo Padre ai 15mila giovani che, dal 28 dicembre al 1° gennaio, si sono dati appuntamento a Madrid per partecipare al 41° Incontro europeo dei giovani animato dalla comunità ecumenica di Taizé. Il testo del Papa a firma del segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, è stato anticipato dalla comunità di Taizé e pubblicato in lingua francese, sul sito della comunità insieme ai messaggi del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, del segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc) Rev. Olav Fykse-Tveit, del segretario generale della Federazione luterana mondiale, rev. Martin Junge, del segretario generale delle Nazioni Unite, M. António Guterres e del sindaco della città di Madrid, Manuela Carmena.
Il Papa assicura la sua “grande prossimità spirituale” ai giovani partecipanti e li invita ad “aprire la porta del cuore al Signore e alla sua Parola” e a “promuovere una cultura dell’incontro”, accogliendosi “gli uni gli altri nel rispetto delle differenze”.
Quest’anno Taizé ha scelto per tema dell’Incontro: “Non dimentichiamo l’ospitalità”. Il Papa richiama, a questo proposito, quanto scritto nel messaggio 2018 per la Giornata mondiale della gioventù ed incoraggia anche i giovani di Taizé a non perdere mai “il gusto di godere dell’incontro, dell’amicizia, il gusto di sognare insieme, di camminare con gli altri. I cristiani autentici non hanno paura di aprirsi agli altri, di condividere i loro spazi vitali trasformandoli in spazi di fraternità”. Papa Francesco esorta pertanto i giovani a scoprire che “è possibile vivere un’ospitalità generosa, imparare ad arricchirsi dalle differenze degli altri e far fruttificare i talenti per divenire costruttori di ponti tra le Chiese, le religioni e i popoli”. Agli incontri di Taizé, partecipano protestanti, cattolici, ortodossi. Il Papa chiede quindi allo Spirito Santo di aiutare i giovani ad accogliere le differenze dell’altro come “un cammino di comunione” e li invita ad “utilizzare i vostri talenti, la vostra energia e le vostre forze per migliorare il mondo e fare in modo che ogni persona possa trovare il suo posto in seno alla grande famiglia umana”.

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