“Quando incontrerò il Santo Padre racconterò la mia storia e anche di come tutte le preghiere del vescovo, dei sacerdoti e di tutti i fedeli della mia diocesi mi abbiano aiutato e mi abbiano salvata”. Lo dice Rebecca Bitrus, cristiana per due anni prigioniera di Boko Haram, in Nigeria, che incontrerà, sabato mattina, Papa Francesco assieme a una delegazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre, in occasione dell’iniziativa del #ColosseoRosso “per non dimenticare i martiri della persecuzione anticristiana nel mondo”. Con lei ci saranno anche il marito e la figlia di Asia Bibi, condannata a morte in Pakistan con l’accusa di blasfemia e in carcere ormai da nove anni. “Chiederò al Santo Padre di pregare per me e per tutte quelle ragazze che sono nelle mani di Boko Haram con alcune delle quali sono stata anche io prigioniera nella boscaglia”. Rebecca, cinta in un vestito elegante che ricorda il 50° anniversario della diocesi nigeriana di Maiduguri, dice di “aver perdonato dal profondo del cuore” chi l’ha rapita.

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