“Consegnare i colpevoli alla giustizia; aumentare immediatamente gli aiuti umanitari; aiutare le autorità libiche a rafforzare la propria capacità di proteggere e prendersi cura di uomini, donne e bambini vulnerabili”: sono le strade indicate dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres oggi nel corso del dibattito aperto sul traffico degli esseri umani, organizzato dall’Italia nel suo mese di presidenza del Consiglio di Sicurezza Onu. “C’è anche l’urgente necessità di creare maggiori opportunità di migrazione regolare, di ripristinare l’integrità del regime di protezione dei rifugiati e di aumentare il numero di rifugiati reinsediati nel mondo sviluppato”, ha aggiunto Guterres che ha ricordato le misure prese dal Consiglio di Sicurezza contro il traffico degli esseri umani e in particolare la Risoluzione 2331 volta a “colpire i flussi finanziari verso i trafficanti”. E poi c’è la necessità di “sfruttare appieno le banche dati, le analisi, gli strumenti e l’assistenza tecnica forniti dall’Unodc e dagli altri attori delle Nazioni Unite” per “una migliore comprensione dei mercati e delle rotte dei trafficanti di esseri umani” e quindi maggiore “prevenzione”. Il traffico ha anche a che fare con lo sviluppo, ha ricordato Guterres: “Prevenire le situazioni che portano alla tratta significa affrontare la povertà e l’esclusione in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”. E infine un appello per le vittime e i superstiti del traffico: “Vanno trattati come vittime del crimine e non detenuti, processati o puniti per le attività illegali che sono stati costretti a fare per poter sopravvivere”.

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