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PROVINCIA – Giusy Valoriù: Poetessa, scrittrice, articolista. Di Lei, dice: “Non amo tanto il palcoscenico ma ammiro chi riesce ad usarlo per raccontare le proprie emozioni e condividerle con tutti. … Sarò sempre dalla parte dell’idiota di Dostoevskij, del più debole, apparentemente più debole. ”

Perché l’artista crea? Perchè il poeta o lo scrittore affidano ad un foglio i propri pensieri? L’artista crea per riportare le cose al giusto ordine, per amore dell’arte stessa e come conseguenza di uno stato d’animo. L’artista crea perché la sua arte è l’unica arma di difesa di cui dispone. Questo termine non piace a molti, ma l’artista è sempre in guerra con se stesso, con le proprie contraddizioni e con l’ipocrisia in cui è, suo malgrado, costretto a vivere. Il poeta e lo scrittore affidano ad un foglio i propri pensieri per arginare la consapevolezza di essere inermi di fronte ad una realtà che, il più delle volte, li condanna. Così come il musicista affida corpo e anima ad una nota che si porta il peso e la leggerezza di uno stato d’animo, di una sofferenza o di un’immensa felicità. Il pensatore vuole cambiare il mondo. Non ci riesce. Ma io sono convinta che un pensiero onesto, non vero, onesto attecchisce anche in cuori più scaltri, dimentichi di quella umanità che non riesce ad allinearsi con il vivere quotidiano. Ma, al momento opportuno anche il ” furbo” riesce a tirar fuori quella parte di umanità che ci vuole ” perdenti”.

L’intellettuale, il pensatore, l’artista hanno un dovere assoluto che li accomuna? Hanno un obbligo morale che li induce ad andare contro corrente, se serve?
Certo che hanno questo obbligo, ma è una conseguenza del primo e cioè quello verso se stessi. Usano il pensiero per difendersi . Esso è indistruttibile. Un’opera d’arte, uno spartito possono andare perduti, ma un pensiero no. Si tramanda di secolo in secolo e, ogni volta,  questa forma di difesa personale si allarga per abbracciare temi forti come la giustizia, la tolleranza, la compassione.

Il tuo interesse artistico presenta molte dimensioni: poetessa, articolista, amante d’arte: cosa ci  dici? Ogni aspetto vive di vita propria o un focus li comprende tutti?
Sono principalmente una poetessa nel senso più semplice della parola. La poesia è la forma d’arte che più mi rappresenta. Quando mi affido a dei versi rimango completamente nuda, senza nessuna forma di pudore. Come scrissi una volta, questa forma d’indecenza è quella che fa fatica a farsi accettare. Viene condannata quasi sempre. Quando invece, scrivo un articolo o faccio altro o semplicemente vivo, mi trattengo un po’, ma ci sto lavorando.

Sei per l’ascolto o tendi a giudicare gli altri?
Sono per l’ascolto. Ho sempre giudicato solo e sempre me stessa. Troppo. Quando mi è capitato di farlo con qualcuno , la persona era di fronte a me. In questi casi più che un giudicare era un cercare di difendermi contro qualcuno che mi aveva ferito giudicandomi per mezzo di vie traverse. Amo ascoltare perchè attraverso l’ascolto riesco sempre a trovare qualcosa di positivo che mi conforta e mi aiuta nella mia crescita artistica e personale.

Sei sempre dalla parte del piu’ debole (come nell’ “Idiota” di Dostoewskij)? Nella società attuale, chi è il “debole”?
Sì, sono stata e sarò sempre dalla parte del più debole, dell’idiota. Io stessa mi sento un’idiota e ne vado fiera. L’idiota , in realtà è una persona forte , non è un debole come pensa la società perchè conserva e porta avanti, senza paura, valori forti come la giustizia e l’onestà intellettuale e politica.

Di cosa parli nelle tue composizioni poetiche? Quali temi affronti?
Parlo principalmente della passione, la passione per l’arte, per la libertà di parola, per il rispetto , per i diritti umani e perchè no,  anche per la passione carnale quella che insieme ad altri temi fa tremare i sensi e il pensiero.

Cosa rappresenta la poesia per te? Come insegnare poesia, poeti e grandi scrittori nelle scuole? Come affascinare i ragazzini di oggi con i “maestri” del passato?
La poesia per me rappresenta tutto. La metto ovunque, nei rapporti umani, nella famiglia, nel posto di lavoro, nelle cause, anche perse, nella politica.
La poesia non s’insegna. Ce l’hai dentro. Bisogna solo saperla ascoltare. Possiamo solo cercare di avvicinare i nostri ragazzi alla poesia attraverso la lettura a scuola di testi poetici, ma senza pressarli troppo. Bisognerebbe cominciare questo esercizio fin dalla tenera età, un po’ come si dovrebbe cominciare l’approccio con una lingua nuova. Ed è ancora più semplice perchè mentre una lingua nuova è anche ” straniera”, la poesia è una forma di linguaggio che ci appartiene da sempre. Quindi , per me, più che insegnare poesia, bisognerebbe educare i bambini all’ascolto di una lingua che già possiedono.

I tuoi  ricordi  piu’ belli  legati all’arte, alla cultura. Il riconoscimento più gradito?
I miei ricordi più belli sono legati ai versi di quanti sono riusciti a farmi emozionare con la loro arte. Sono legati a persone che hanno tirato fuori il meglio di me. Mi hanno insegnato ad osare più di quanto io stessa avrei mai osato immaginare. E questo è il riconoscimento più bello e gradito che io abbia mai ricevuto.

Poeti e scrittori: quali i tuoi “maestri” ? I tuoi riferimenti?
Ce ne sono tanti: Leopardi , Pessoa, Salinas, Ungaretti, la lista è lunghissima. Ma ve ne sono alcuni che, pur non essendo riconosciuti dal grande pubblico, mi hanno dato qualcosa di prezioso: il coraggio di esprimermi. Attraverso loro mi sono conosciuta e, attraverso quest’intervista che mi è stata gentilmente regalata, vorrei ringraziarli tutti. Non faccio nomi, non è nel mio stile. Mi preme solo ringraziarli:  Grazie e ancora grazie per quello che mi avete dato. Il vostro è stato più di un riconoscimento.

Se dovessi spiegare in poche righe  il tuo pensiero  filosofico ad un ragazzino, cosa gli diresti?
Gli direi testuali parole: ” Ama la vita intensamente. Conserva la curiosità. Non perdere la voglia di sognare. Non smettere mai d’imparare. Non cercare un traguardo. Cerca un ideale”.

Interessi, progetti, visioni per il futuro. Non ho quasi mai progetti immediati. Vivo la mia arte e la vita al momento. Ho pubblicato qualcosa in passato con Elio Pecora. Spero comunque a breve, ci provo, di pubblicare un mio primo libro di poesie. Nel frattempo continuo a fare recensioni, postfazioni e articoli quando mi vengono chiesti.

Poniti la domanda a cui avresti voluto risponderti e poi risponditi. Questa è la più difficile. Ma sarò onesta. ” Perchè Giusy predichi tanto l’umiltà quando tu stessa hai più volte peccato nell’ossessione costante di dovere sempre dare a tutti come se tutti avessero sempre avuto bisogno di te? ”
“Non lo so. Questa cosa fa parte di me e va contro quel ” sano egoismo” di cui tutti parlano. Il mio è forse ” un altruismo malato” del quale però non posso fare a meno”.

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