ZENIT – L’OSSERVATORE ROMANO

EGITTO – L’ultima vittima della violenza anti-cristiana che da mesi sta insanguinando il Sinai settentrionale si chiama Nabil Saber Fawzy. L’uomo, sposato e padre di due figli, è stato ucciso sabato 6 maggio, quando quattro uomini armati hanno dato l’assalto alla sua bottega di barbiere nella località di Al-Arish, così riferisce l’agenzia Fides.

L’uomo aveva lasciato nel febbraio scorso la città assieme alla sua famiglia, in seguito alla serie di omicidi mirati contro i cristiani della regione, ma era ritornato senza la famiglia da meno di due settimane per riprendere l’attività.

Non è ancora chiaro se l’omicidio è opera di criminali comuni o se invece si tratti di violenza settaria. Come ricorda Fides, nel corso dei mesi di gennaio e febbraio sono stati uccisi sette cristiani del Sinai settentrionale.

In un videomessaggio firmato dallo Stato Islamico (ISIS), che esaltava la figura del giovane attentatore che l’11 dicembre scorso si era fatto saltare nella chiesa di Al-Boutrossiya al Cairo, il movimento jihadista aveva rivendicato l’ondata di violenza anticristiana, definendo i copti come “preda preferita”.

Durante la sua recente visita di cortesia al patriarca copto-ortodosso Tawadros II, papa Francesco ha reso omaggio alle vittime degli ultimi attentati contro i cristiani copti in Egitto, pregando la sera di venerdì 28 aprile in silenzio davanti ad un muro ancora macchiato di sangue della chiesa, conosciuto ormai come il “Muro dei martiri”.

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