CorsoDi Maria Chiara Biagioni

Come si fa a sapere di essere innamorati? Come si fanno i bambini? Con la pubertà, posso diventare mamma? Perché, papà, le ragazze non hanno il “zizi”? Sbarca dalla Francia sul web una sit comedy dal titolo “Lucas et Léa, le cours de la vie”: 7 episodi in 7 clip di cinque minuti ciascuno, per aiutare i genitori di bambini dai 7 agli 11 anni a parlare ai loro figli di amore e sessualità. A realizzare il progetto sono le Associazioni familiari cattoliche della Francia (Afc) che hanno messo gratuitamente on line i clip a partire dal 15 ottobre all’indirizzo: afc-france.org/lucas-lea (per vedere una sintesi: clicca qui).
Nella vita di ogni giorno. La telecamera è puntata sui due genitori. Il bambino che pone le domande è invece una voce fuori campo. Il dialogo accade nelle situazioni più comuni di una vita familiare. A colazione, prima di andare a letto, a cena, sotto un albero durante un picnic, in garage aggiustando una bicicletta, in bagno. Le domande sono incalzanti. Le risposte diventano obbligatoriamente sempre più precise e puntuali. Da una parte i bambini che non si accontentano della prima spiegazione generica. Dall’altra i genitori che accettano la sfida. Gli attori sono sicuramente dei professionisti e la loro recitazione è convincente, guidata da una regia leggera e una produzione improntata sullo humour. I sette video affrontano però altrettanti temi delicati: “l’incontro” (è la storia dell’innamoramento dei due protagonisti fino alla scelta di un impegno più serio); “tu sei nata ragazza” in cui la mamma spiega a sua figlia come è fatto il suo corpo e verso quali trasformazioni andrà incontro); “tu sei nato ragazzo” (in cui è il padre a spiegare la stessa cosa al figlio); l’identità sessuale (come si costruisce una personalità maschile e femminile); “la relazione sessuale” (come si concepisce un bambino); “la gravidanza” e “il mio corpo è mio”, ultimo video della serie orientato alla prevenzione della pedofilia e della pornografia attraverso i sentimenti del pudore e dell’intimità. Sebbene tutto sia girato senza prendersi troppo sul serio, le parole in realtà sono scelte con molta attenzione per dare risposte esatte e al tempo stesso adatte alla giovane età dei ragazzi dando così ai genitori consigli utili per accompagnare i figli in un dialogo costruttivo e realistico. Alla realizzazione del progetto hanno contribuito educatori, consulenti coniugali e familiari, operatori sociali, medici.
Il linguaggio di Internet. A curare il progetto è Pascale Morinière, vice-presidente delle Associazioni familiari cattoliche. “Si dice spesso – racconta – che i genitori abdicano al loro impegno educativo, ma dal nostro punto di osservazione vediamo piuttosto che non hanno i mezzi necessari per essere oggi all’altezza delle sfide e in particolare nel campo dell’educazione affettiva e sessuale. E allora ci siamo detti: perché non fare dei piccoli video che genitori e ragazzi possono guardare insieme a casa e possano indicare ai genitori le parole giuste per spiegare le cose e dare ai figli delle risposte giuste e adatte alla loro età? Uno strumento quindi per facilitare il dialogo in famiglia. Sappiamo che esistono moltissimi libri sull’argomento. Noi abbiamo scelto di andare su Internet e di preferire il linguaggio web. Perché è lì che adulti e giovani trascorrono la gran parte del tempo libero oggi”. Questi video sono poi messi a disposizione delle associazioni che possono scaricarli dal web e organizzare incontri sul tema a partire appunto dal clip.
Dialogo senza paure. “Lucas et Léa, le cours de la vie” è una proposta alternativa al materiale diffuso in Francia sull’argomento che lascia spesso i genitori perplessi. Dal sito “La ligne Azur” raccomandato del ministero dell’Educazione al documento “Tomber la culotte” (“togliersi le mutandine”), destinato agli adolescenti e ancora consultabile su alcuni siti, fino all’altra serie di video per il web “Puceaux”, incentrato sulla vita affettiva e sessuale di un gruppo di adolescenti che lascia completamente da parte i loro genitori. “Ciò che si desidera attivare con questi video – spiega invece Morinière – è che mamma e figlia possano guardarsi negli occhi e parlare liberamente e così anche tra un padre e un figlio. Questi video non sono stati concepiti per trasmettere una morale restrittiva ma per attivare un dialogo senza paure, senza difese o divieti ma nella gioia di trasmettere ai nostri figli la buona notizia della vita, per dire che li attende un futuro meraviglioso perché meravigliosa è la vita che ci è stata data e che può arricchirsi dell’amore che si costruisce ogni giorno, passo dopo passo”.

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