Di Gianmarco Capecci

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Martedì 21 luglio la piazza Bice Piacentini di San Benedetto del Tronto si è trasformata nell’antica agorà ateniese dove vivono lo schiavo Tossilo e il lenone Dordalo, due dei personaggi della farsa “Il Persiano” del grande commediografo latino Plauto.

La compagnia teatrale Fondamenta ha curato una messa in scena di grande spessore filologico e di notevole vis comica. Godibile e leggero, lo spettacolo ci ha fatto tornare indietro nei secoli fino al 190 a. C. (epoca della composizione dell’opera), proponendo attori dietro stupende maschere in stile antico e avvolti da azzeccatissimi costumi fuori dal tempo. Questa rappresentazione plautina presenta una trama semplice e tipica dell’intreccio classico, che tanta fortuna ha mantenuto nei secoli fino a dare origine alla Commedia dell’Arte: un servo astuto ordisce un raggiro nei confronti di un prepotente, un giovane innamorato cerca di superare gli ostacoli messi in piedi da un rivale che lo separa dall’amata. La novità, dirompente per la mentalità dell’epoca plautina, è che qui il ruolo dell’amante coincide con quello dello schiavo astuto nel personaggio di Tossilo; in pratica vengono rovesciate le convenzioni sociali greco-romane, dal momento che tutti i protagonisti sono schiavi che riescono a beffare l’unico uomo libero (che incarna il ruolo negativo dell’antagonista) della trama, lo sfruttatore di prostitute Dordalo.

Andrea Puglisi, Paolo Floris, Tommaso Lipari e Mattia Parrella, quattro giovani attori molto preparati tecnicamente, si sono divisi tutti i nove ruoli della commedia (parti femminili comprese, come da consuetudine del teatro romano), saltellando e scoppiettando qua e là per la scena, magistralmente diretti da Giancarlo Sammartano. Le maschere sono state realizzate da Giancarlo Santelli, i costumi da Daniela Catone e le musiche da Stefano Marcucci.

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