Di Silvio Giampieri

REGIONE MARCHE – Ha avuto luogo presso il Pontificio Seminario Regionale Marchigiano, un’esperienza formativa molto coinvolgente: il gruppo coro ha organizzato una giornata di approfondimento musicale e testimonianza con i ragazzi appartenenti al Sermig.

Il SERMIG (Servizio Missionario Giovani) nasce a Torino nel 1964, fondato da Ernesto Olivero, sua moglie e da un gruppo di giovani, per concretizzare un “sogno”: eliminare la fame e le grandi ingiustizie del mondo.
Dal 1983 il Sermig entra nel vecchio arsenale militare di Torino e grazie all’aiuto gratuito di migliaia di persone lo trasforma in Arsenale della Pace. Oggi l’Arsenale è una sorta di “monastero metropolitano” abitato da una fraternità che vive nella preghiera e nel servizio ai giovani e ai più poveri.

In questo contesto è nato anche il laboratorio del Suono, cioè il progetto musicale del Sermig, che dal 1998 vuole diffondere, attraverso la musica, la cultura del dialogo tra giovani e non, di ogni etnia, razza ed età, un’idea condivisa oggi da oltre 200 allievi, dai 3 ai 70 anni, che frequentano i corsi tenuti dai docenti e musicisti professionisti della Scuola di Musica del Laboratorio del suono.  Alcuni di questi allievi danno poi vita all’Orchestra Giovanile e al Coro dell’Arsenale della Pace, formazioni composte da circa 60 e 40 elementi, proponendosi di trasformare in musica l’esperienza ed i contenuti del Sermig.

Così dunque, nell’arco del suddetto pomeriggio presso il seminario, l’incontro è iniziato con un laboratorio musicale, nel quale si è potuta assaporare la reinterpretazione musicale di alcuni brani musicali normalmente eseguiti in contesti liturgici. Il gruppo coro ha potuto anche esercitarsi nell’esecuzione di alcuni canti noti ed altri peculiari di questo movimento, apprendendo delle tecniche atte a rendere più espressiva ed incisiva l’esecuzione.

In serata poi, dopo cena, le porte dell’auditorium del seminario si sono aperte anche ad amici e persone esterne per ascoltare una testimonianza di vita di questa “spiritualità”, improntata all’attenzione ai bisogni del prossimo. Sono stati eseguite anche alcune performances musicali e proposti spunti di riflessioni sulle attività caritative del Sermig.

Un incontro veramente ben riuscito ed apprezzato da tutti, per i contenuti trasmessi e l’aver ricevuto un rinnovato stimolo alla cooperazione per vivere una carità vera nella gioia del Vangelo.

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