Stefania Tribotti

MONTEPRANDONE – Puntare sui giovani, scommettere su di essi, crescere insieme a loro e sentire che davvero il futuro è nelle loro mani, dovrebbe contraddistinguere ogni percorso di evangelizzazione e di educazione alla fede.

E in questo anno pastorale la nostra Parrocchia Regina Pacis, ha proprio voluto mettersi accanto a loro in una modalità nuova.
Potremmo dire: creativa! Abbiamo deciso, infatti, intercettando le loro aspirazioni, i loro interessi e la loro domanda implicita di sacro, di senso e di vita, di iniziare un percorso di maturazione umana e cristiana con il metodo dei “laboratori della fede” uscendo dall’impostazione classica, concentrata sulla trasmissione dei contenuti.

Con la metodologia dei laboratori, la finalità fondamentale che si voleva perseguire, era quella di fare un pezzo di strada con i nostri giovani permettendo loro di fare un’esperienza comunitaria (in gruppo) significativa e coinvolgente, di appropriarsi di alcuni contenuti specifici della fede cristiana integrandoli all’interno di una impresa comune da realizzare entro uno specifico e definito spazio di tempo.

Così abbiamo deciso di dare inizio all’esperienza formativa proposta dall’equipe di Creativ, un network europeo che dal 1994 si occupa di formazione, anche in ambito ecclesiale.

E proprio in questi giorni – precisamente nella serata del 10 Dicembre – abbiamo concluso la prima impresa denominata Heaven’s Kitchen: una gara tra squadre di cuochi.

Questo evento conclusivo si è realizzato presso il Ristorante “La Dimora di Bacco” di Monteprandone gestito da Emidio Mistretta e la sua famiglia. A loro va il nostro plauso e il nostro ringraziamento più sincero e riconoscente per aver creduto nei nostri giovani, aver investito in termini di tempo, strutture, competenze, passione e grande disponibilità.

I giovani che si sono coinvolti nell’impresa (di età compresa tra i 16 e i 21 anni) hanno lavorato insieme per presentare un menù, per fare la spesa, per imparare a cucinare e servire ai tavoli.

Essi stessi, supportati dallo chef, hanno progettato e realizzato una cena che hanno offerto  ad un nutrito gruppo di ospiti (lo staff della segreteria diocesana di Pastorale Giovanile e la Comunità Capi Scout della nostra parrocchia ) che in qualità di giurati hanno  valutato la squadra vincitrice della gara.

Con molta sincerità, non posso tacere le caleidoscopiche emozioni che hanno segnato, colorandoli di vita e calore, i tanti momenti vissuti insieme a questi ragazzi. Sin dal primo giorno in cui abbiamo iniziato il laboratorio, il lancio dell’idea di realizzare assieme un’impresa aveva rapito i loro cuori, rigenerato energie sopite ed animato i loro sogni. E così realmente è stato!!!

Nella serata conclusiva si leggeva sui loro volti un misto di attesa palpitante, di soddisfazione meritata, di gioia incontenibile e di meraviglia per un traguardo raggiunto.

In modo originale e nuovo questi nostri ragazzi si sono sentiti protagonisti del loro futuro, hanno compreso (non senza inevitabili fatiche) l’importanza del lavoro di squadra, hanno sperimentato il supporto e la stima della propria comunità parrocchiale. Ma soprattutto, hanno scoperto che l’allegria, lo stare insieme e la condivisione della gioia in nome di Gesù è già una esperienza ecclesiale e di fede.

Non ci resta che ringraziare il buon Dio per il percorso sin qui fatto e i giovani che hanno preso parte all’impresa per la gioia e la forza che ci hanno trasmesso. Aver fatto un pezzo di strada assieme a loro e per loro ci ha permesso di rinnovare la nostra passione per il Vangelo, di essere contagiati dal loro impeto vitale e di ritrovare il coraggio di credere nel futuro.

Ora, non ci resta che…pensare alla prossima impresa, continuare a crescere insieme ai giovani e rinnovare la passione per una fede che anima e custodisce la nostra quotidianità.

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