VAL VIBRATA – Circa 30 mila euro è la cifra stanziata per il prossimo risanamento del torrente Vibrata.

La Regione Abruzzo e la Provincia stanzierebbero una parte della somma necessaria e, con il contributo dei privati, dei Comuni e della Ruzzo Reti, si riuscirebbe ad arrivare a quei 30 mila euro necessari a garantire un ciclo di trattamento completo con i biopromotori, da effettuarsi necessariamente prima della stagione estiva.

Nel 2011, infatti, l’attività di depurazione del fiume, monitorata dall’Istituto Zooprofilattico “Caporale”, ebbe esito positivo: la foce del Vibrata fu trattata con un sistema di disinquinamento biotecnologico a impatto zero, grazie, appunto, ai biopromotori, una miscela di batteri ed enzimi già presenti in natura.

L’assessore all’Ambiente, Francesco Marconi, ha registrato l’assenso e la collaborazione dei Comuni di Martinsicuro e Alba Adriatica, delle associazioni di albergatori (Albatour e Costa dei Parchi) e della Ruzzo Reti.

Un piccolo sforzo  economico da fare insieme per replicare la positiva esperienza condotta nel 2011 con questo sistema di disinquinamento ecologico, che riduce la carica batteriologica aumentando le capacità di autodepurazione del fiume. – ha spiegato Marconi. “Durante la stagione estiva, quell’anno,  non si registrarono i problemi che solitamente si presentano, mentre nel 2012, quando per mancanza di fondi non abbiamo effettuato alcun trattamento, ad agosto, i prelievi hanno registrato la presenza di una carica batteriologica ben oltre i livelli consentiti, con inevitabili ripercussioni negative sull’ambiente e sull’industria turistica.

Nicola Ferri dell’Istituto Zooprofilattico d’Abruzzo e Molise “Caporale” e il vicepresidente del Ruzzo, Carlo Ciapanna, hanno illustrato le attività sperimentali dell’Istituto: diagnosi e controllo a distanza della qualità delle acque. Oltre agli aspetti tecnici del progetto, si è discusso sugli investimenti economici fatti dall’acquedotto dopo il 2010, al fine di migliorare il sistema di depurazione del Vibrata. I problemi di inquinamento del fiume dipendono sia dalla stato delle reti fognarie, sia dalla loro depurazione, nonché dalla presenza di numerosi scarichi abusivi.

A monte, a Civitella del Tronto, dove attualmente esistono solo fosse di raccolta, realizzeremo una conduttura che incanalerà le acque reflue e le farà arrivare direttamente al depuratore di Sant’Egidio – ha dichiarato Carlo Ciapanna – mentre a valle è  prevista la delocalizzazione dei depuratori di Alba e Martinsicuro, da spostare nelle aree artigianali, lontani dalla spiaggia.”

Siamo di fronte ad una pluralità di soggetti (Regione, Genio Civile, Ruzzo, Comuni, Provincia) con evidenti problemi di programmazione, congruenza ed efficacia negli interventi. Tutti d’accordo, quindi, sull’urgenza di tornare a porre con forza alla Regione la questione del  modello di gestione dei fiumi.

“Il  progetto pilota sul contratto di fiume sul Tordino è stato premiato a Bologna in occasione del VII Tavolo Nazionale Contratti di Fiume, proprio per la forte e innovativa sperimentazione in una situazione territoriale complessa e frammentata;” – racconta l’Assessore Marconi – “ è logico e auspicabile, poterlo replicare sul Vibrata: in questo momento le risorse sono poche per tutti, ma se ci mettiamo insieme, con una filiera che parte dalla Regione, potremmo affrontare in maniera radicale la maggior parte dei problemi.”

 

 

 

 

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