TOSCANA – L’alluvione che ha colpito la Toscana ha provocato la morte di quattro persone: tre operai dell’Enel, morti nell’auto precipitata nel fango per il crollo di un ponte, e un anziano trovato senza vita in aperta campagna.
Questa la parte più dolorosa di un primo tragico bilancio nel quale s’inseriscono i gravi disagi e gli ingenti danni materiali.
Un disastro che ha costretto il presidente della Toscana, Enrico Rossi, a chiedere l’intervento dell’Esercito per supportare la Protezione civile in Maremma.

La solidarietà dei vescovi. Sulla tragica situazione si sono espressi anche i vescovi delle diocesi di Toscana con le loro comunità. Questo il testo integrale del comunicato diffuso oggi: “A fronte delle difficoltà e dei pesanti disagi dovuti alle piogge eccezionali dei giorni scorsi, i vescovi della Toscana desiderano esprimere vicinanza e solidarietà alle popolazioni coinvolte, in particolare a quelle delle province di Massa Carrara e di Grosseto. Singole abitazioni, famiglie, attività commerciali, artigianali e industriali, infrastrutture e viabilità sono state ancora una volta duramente colpite degli effetti del maltempo e dal dissesto idrogeologico di un territorio che sempre più si rivela vulnerabile. Innanzitutto la Chiesa toscana e in particolare quella di Massa Carrara-Pontremoli esprimono sincera gratitudine a tutti coloro che con generosità e dedizione si stanno adoperando in queste ore per offrire un aiuto concreto alle persone: Protezione civile, Istituzioni, associazioni o semplici volontari che si stanno prodigando per far tornare al più presto la situazione alla normalità. La nostra Chiesa dichiara la propria fattiva disponibilità a operare a fianco di chi è stato duramente colpito dagli eventi meteorologici, in particolare tramite la presenza fattiva delle Caritas diocesane. La Chiesa di Massa Carrara-Pontremoli, unitamente a tutte le consorelle toscane, è vicina anche con la preghiera al lavoro e al sacrificio di tutte le realtà sociali e istituzionali. I vescovi della Toscana, in particolare, il vescovo Giovanni da Massa Carrara-Pontremoli, il vescovo Franco da Grosseto e il vescovo Guglielmo da Pitigliano-Sovana-Orbetello invocano la benedizione del Signore sulla terra e sulla gente della Toscana”.

L’Azione Cattolica di Grosseto. “Vedo ovunque tanta solidarietà tra le persone. Da stamattina sto togliendo l’acqua dalla cantina allagata, così come tanti miei concittadini. La vicinanza è più facile in questi momenti che nella vita ordinaria e lo stiamo sperimentando”. A parlare, raggiunto telefonicamente a Grosseto dal Sir, è Davide Monaci, presidente diocesano dell’Azione Cattolica. Monaci rivolge un pensiero alle quattro vittime dell’alluvione: “Siamo vicini alle famiglie e il nostro dolore è per questi morti più che per i danni materiali. Simili circostanze ci fanno riflettere sulla fragilità della vita, ma anche su come viene sfruttato il territorio e, di fronte a simili tragedie, bisogna capire se ci sono pure responsabilità umane”. Il presidente diocesano di Ac riferisce che a Grosseto “la città si sta riprendendo” dopo la pioggia e gli allagamenti, mentre “la situazione è drammatica a Orbetello e Albinea”. “Lì – aggiunge – c’è gente che veramente ha perso tutto”. E riferisce di una ragazza, figlia di contadini e studentessa all’ateneo di Pisa, che di fronte alla distruzione ha affermato, presa dallo sconforto: “Non potrò più fare l’università”. “La sua famiglia ha perso tutti gli attrezzi agricoli e il bestiame; speriamo ci ripensi, ma per loro – conclude Monaci – non sarà facile risollevarsi”.

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