“Vogliamo realizzare il sogno di una Chiesa che non mette limiti all’amore, che non conosce nemici da combattere, ma solo uomini e donne da amare. Perché questa è la Chiesa di cui oggi il mondo ha bisogno”.

Lo afferma il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, commentando l’Esortazione apostolica “Dilexi te” sull’amore verso i poveri, pubblicata da Papa Leone XIV. “Esprimo gratitudine per questo dono – scrive – in un tempo dove nuove fragilità si aggiungono a quelle profondamente radicate in una società sempre più disuguale e ingiusta”. Il testo, osserva il cardinale, “mette al centro gli ultimi, gli scartati, coloro che non hanno voce e volto, i dimenticati, gli emarginati, invitando la Chiesa e i cristiani a una scelta di campo, oltre che a un cambio deciso di prospettiva”. Il Pontefice, “in piena continuità con il magistero di Francesco”, ricorda che “la questione dei poveri riconduce all’essenziale della nostra fede” e che “non può essere ridotta solo a problema sociale”.

I poveri sono “dei nostri” e in essi riconosciamo il volto di Cristo, “senza paura, senza paternalismi, senza distacco, ma con autenticità e verità”. Papa Leone, conclude Zuppi, “ci accompagna a riscoprire l’insegnamento dei Padri della Chiesa, ci indica l’esempio di santi e testimoni, ci incoraggia a essere ‘chiesa madre dei poveri’. È tempo di passare dalle analisi alle azioni, dall’indifferenza alla cura”.

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