Roma ha ospitato la celebrazione per gli 80 anni del Centro Sportivo Italiano (Csi), una giornata che ha intrecciato memoria, testimonianze e prospettive future. All’Auditorium Conciliazione si sono susseguiti gli interventi di rappresentanti istituzionali e del mondo sportivo, insieme alle voci di atleti cresciuti nell’associazione e al monologo di Federico Buffa sullo sport come racconto di vita. Il presidente nazionale Vittorio Bosio ha rilanciato l’impegno a

“camminare insieme verso nuovi orizzonti”.

Nel pomeriggio, il pellegrinaggio verso San Pietro con il passaggio alla Porta Santa e la Messa presieduta da mons. Nunzio Galantino per dare respiro spirituale a una ricorrenza che ha unito passato, presente e futuro.

Educare attraverso lo sport. Il Centro Sportivo Italiano (Csi) è un’associazione senza scopo di lucro basata sul volontariato, che crede fermamente nello sport come strumento educativo, di crescita, di impegno e di coesione sociale. Centro Sportivo Italiano Ispirandosi a una visione cristiana dell’uomo, il Csi pone al centro il servizio alle persone e al territorio.

La sua missione è sintetizzata nell’idea di “educare attraverso lo sport”: non solo gare e risultati, ma un cammino volto a trasformare attraverso il lavoro sul corpo, sulla relazione, sul limite e sulla condivisione.

Il Csi non concepisce lo sport come semplice intrattenimento, bensì come risposta concreta a molte fragilità del nostro tempo: solitudine, paure, devianze giovanili. Centro Sportivo Italiano Una proposta sportiva “articolata” accompagna ciascuno secondo età e bisogno: in questo modo ogni atleta ha la possibilità di scoprire sé stesso, valorizzare il proprio corpo e imparare a prendersene cura. Centro Sportivo Italiano Il Csi è anche un ente riconosciuto: tra i principali riconoscimenti, quello dal Coni come ente di promozione sportiva, l’accreditamento presso la Scuola Nazionale dello Sport per qualifiche tecniche, il riconoscimento paralimpico, oltre ad essere riconosciuto dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal Ministero dell’Interno per finalità assistenziali.

La storia. Il Centro Sportivo Italiano nasce ufficialmente il 5 gennaio 1944, in piena guerra, su iniziativa della Gioventù di Azione Cattolica. È l’erede della Fasci, la Federazione delle Associazioni sportive cattoliche italiane fondata nel 1906 e sciolta dal regime fascista, e si apre a tutti i giovani con l’idea di “fare sport con spirito cristiano”. Fin dagli inizi, le società sorgono negli oratori e attorno ai campanili, con campionati scolastici e attività ricreative per studenti e lavoratori. Accanto al Csi maschile, operava nel mondo femminile la federazione “Forza e Grazia”, poi confluita nella Fari, con cui il Csi si unificherà nel 1971, dando vita a un’unica associazione. Negli anni Sessanta prende avvio la lunga presidenza di Aldo Notario, che segna una stagione di consolidamento e crescita. Dopo alcune crisi interne, il Csi si rilancia con iniziative innovative come “Stadium” e con il Giubileo 2000, fino a superare oggi il milione di tesserati e le 13mila società affiliate.

I campioni del Csi. Numerosi atleti di primissimo piano hanno mosso i loro primi passi nel CSI. Nel calcio: Gianni Rivera, Sandro Mazzola, i fratelli Inzaghi, Baresi, Maldini, Demetrio Albertini, Marco Tardelli, Antonio Cabrini, Roberto Boninsegna, Giuseppe Signori, Francesco Toldo, Pierluigi Casiraghi, Riccardo Ferri. In altre discipline: nel nuoto Carlo Pedersoli (Bud Spencer) e Mirko Di Tora; nel basket Roberto Brunamonti e Fabrizio Dalla Fiori; nello sci Carlo Nones e Cristian Zorzi; nella pallavolo Elena Togut e Manuela Benelli; nel ciclismo Francesco Moser, Moreno Argentin e Felice Gimondi.

Anche nell’atletica leggera primeggiano nomi illustri: Stefano Baldini, Orlando Pizzolato, Giacomo Crosa e Gelindo Bordin — quest’ultimo, campione olimpico e primo italiano vincitore della maratona di Boston, racconta che il suo primo allenatore era affiliato al Csi.

I numeri a oggi. Oggi il Centro Sportivo Italiano è una realtà diffusa capillarmente in tutto il Paese. Con 18 sedi regionali e 132 comitati territoriali, rappresenta una rete di sport di base che accompagna la crescita di intere generazioni. Sono circa 13.000 le società affiliate, di cui quasi ottocento dedicate ad atleti con disabilità, segno di un’attenzione costante all’inclusione. Il CSI propone 129 discipline sportive riconosciute, dalle più popolari a quelle meno praticate, e ogni anno organizza oltre 3.500 manifestazioni, coinvolgendo migliaia di volontari. Numeri che raccontano una presenza viva, radicata, capace di coniugare la dimensione educativa con quella sportiva, in linea con la missione originaria di “educare attraverso lo sport”.

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