Alessandro D’Orazio

SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Alessandro D’Orazio, ex studente del Liceo Scientifico “Benedetto Rosetti”, ha recentemente conquistato due traguardi di assoluto rilievo: una medaglia d’argento alle Olimpiadi Internazionali della Fisica (IPhO), svoltesi a Parigi, e il secondo miglior punteggio in Italia agli esami di ammissione della prestigiosa Scuola Normale Superiore di Pisa. Un doppio successo che premia anni di studio, passione e determinazione. Lo abbiamo intervistato per conoscere meglio il suo percorso, i suoi interessi e le prospettive future.

Qual è stato il momento più significativo della sua esperienza alle Olimpiadi Internazionali della Fisica?
Il momento più intenso è stato sicuramente la gara stessa: competere con ragazzi provenienti da tutto il mondo su problemi impegnativi e originali, e sentire il peso della sfida, è stata un’emozione davvero unica.

Come si è preparato per affrontare prove di livello internazionale come quelle delle IPhO?
Per prepararmi ho lavorato molto sui problemi delle edizioni passate delle IPhO, confrontando sempre le mie soluzioni con quelle ufficiali. Questo mi ha aiutato a comprendere il livello di rigore richiesto nello svolgimento della prova.

C’è un esercizio delle Olimpiadi che le è rimasto particolarmente impresso, per difficoltà o originalità?
Il problema che mi è piaciuto di più è stato quello sulla formazione delle bollicine nello champagne: era originale e toccava parecchi ambiti della fisica. Tra i problemi sperimentali, invece, il più particolare consisteva nel misurare il campo magnetico terrestre. Tutti i problemi erano comunque originali e complicati; mi sono divertito molto a svolgerli.

Dopo Parigi, è arrivato anche il secondo posto agli esami della Normale di Pisa. Che tipo di selezione è stata e come l’ha affrontata?
La selezione consisteva in due prove scritte e due prove orali, di fisica e di matematica, per selezionare infine 33 studenti. È stata una selezione impegnativa: le prove erano di alto livello e, per questo, richiedevano una preparazione costante, allo stesso modo delle Olimpiadi.

Perché ha scelto la Normale e che cosa si aspetta da questo nuovo percorso accademico?
Ho scelto la Normale perché è tra i posti migliori in Italia per studiare fisica. Oltre a offrire molte agevolazioni economiche, si cresce in un ambiente molto stimolante. Per questo motivo mi ero posto come obiettivo l’ingresso alla Normale già da diversi anni.

Si sente più attratto da un’area specifica della fisica o preferisce mantenere un approccio ampio e multidisciplinare?
Al momento penso di volermi specializzare in cosmologia o in astrofisica, ma allo stesso tempo non voglio restringere troppo il mio percorso: all’inizio è meglio mantenere un approccio ampio e multidisciplinare, per porsi davanti a più possibilità.

Quanto hanno contato il supporto della scuola e il lavoro fatto con il Club matematico del Rosetti?
Il sostegno degli insegnanti e il lavoro con il Club matematico sono stati fondamentali. Lavorare e confrontarsi con altri appassionati di matematica aiuta a migliorare la capacità di problem solving e il lavoro di squadra.

Al di fuori dello studio, come occupa il suo tempo libero? Ha hobby o interessi non legati alla scienza?
Al di fuori dello studio mi appassiona il mare: ho una piccola barca a vela e mi piace navigare, anche se ormai al di fuori dell’ambito competitivo.

Ha già un’idea di quale direzione vorrebbe prendere dopo l’università?
Al momento la mia idea è quella di intraprendere la strada della ricerca scientifica, ma è ancora presto e valuterò strada facendo.

Che consiglio darebbe a uno studente delle superiori che guarda con interesse, ma anche con timore, al mondo della fisica o della matematica?
Un consiglio che darei a uno studente appassionato di fisica o matematica è quello di non farsi intimorire e mettersi in gioco, partecipando a gare e Olimpiadi. Questo aiuta a mantenersi in allenamento e a lavorare con obiettivi chiari.

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