(Foto Vatican Media/SIR)

Non dimenticare “il dramma della guerra e della violenza, le sofferenze dei poveri, l’aspirazione di tanti a un mondo più fraterno e solidale, le sfide etiche che ci interpellano sul valore della vita e della libertà, e la lista sarebbe certamente più lunga”.

E’ l’invito del Papa ai vescovi ordinati nell’ultimo anno e ricevuti in udienza nell’Aula nuova del Sinodo. “La crisi della fede e della sua trasmissione, insieme alle fatiche che riguardano l’appartenenza e la pratica ecclesiale, ci invitano a ritrovare la passione e il coraggio per un nuovo annuncio del Vangelo”, l’analisi di Leone XIV: “Nel contempo, diverse persone che sembrano essere lontane dalla fede, spesso tornano a bussare alle porte della Chiesa oppure si aprono a una nuova ricerca di spiritualità, che a volte non trova linguaggi e forme adeguate nelle proposte pastorali consuete”. “E non dobbiamo dimenticare, inoltre, le altre sfide, di carattere più culturale e sociale, che ci riguardano tutti e che, in special modo, interessano alcuni territori: il dramma della guerra e della violenza, le sofferenze dei poveri, l’aspirazione di tanti a un mondo più fraterno e solidale, le sfide etiche che ci interpellano sul valore Della vita e della libertà, e la lista sarebbe certamente più lunga”, la raccomandazione papale: “In questo contesto, la Chiesa vi manda come pastori premurosi, attenti, che sanno condividere  il cammino, le domande, le ansie e le speranze della gente; pastori che desiderano essere guide, padri e fratelli per i sacerdoti e per le sorelle e i fratelli nella fede”.

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