Siamo tutti fratelli e sorelle”, e “come unica famiglia, condividiamo l’opportunità e la responsabilità di continuare a nutrire una cultura dell’armonia e della pace”.

Lo scrive il Papa, nel messaggio – in inglese – inviato inviato ai partecipanti all’Incontro Interreligioso in corso in Bangladesh fino al 12 settembre. “Una sana cultura sociale permette a diverse comunità di convivere in armonia”, spiega Leone XIV, secondo il quale tale cultura “deve essere attentamente coltivata” e richiede “il sole della verità, l’acqua della carità e il suolo della libertà e della giustizia”. “Sappiamo, a nostre spese, dai momenti dolorosi della storia che quando la cultura dell’armonia viene trascurata, le erbacce possono soffocare la pace”, il monito del Pontefice: “I sospetti affondano le radici; gli stereotipi si induriscono; gli estremisti sfruttano le paure per seminare divisione”.

“Insieme, come compagni nel dialogo interreligioso, siamo come giardinieri che si prendono cura di questo campo di fraternità, aiutando a mantenere il dialogo fertile e a eliminare le erbacce del pregiudizio”, la metafora scelta da Papa Leone. “Le differenze di credo o di origine non devono dividerci”, l’invito: “Al contrario, nell’atto di incontrarci in amicizia e dialogo, ci opponiamo insieme alle forze di divisione, odio e violenza che troppo spesso hanno afflitto l’umanità. Dove altri hanno seminato sfiducia, noi scegliamo la fiducia; dove altri potrebbero alimentare la paura, noi ci sforziamo di comprendere; dove altri vedono le differenze come barriere, noi le riconosciamo come vie di arricchimento reciproco”. “Costruire ponti – tra le fedi, tra la teoria e la pratica, tra le comunità, tra tutta l’umanità – conclude il Papa – può farci passare dal sospetto alla verità, dall’isolamento alla collaborazione”, rafforzando così “la resilienza delle comunità contro le voci di divisione”.

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