DIOCESI – Si sono conclusi Venerdì 29 Agosto 2025 gli Esercizi Spirituali rivolti al clero delle due Diocesi del Piceno. L’appuntamento, che conclude le iniziative estive dell’itinerario “Custodi della Vita Spirituale”, si è svolto ad Assisi, all’ombra del campanile di Santa Maria degli Angeli, presso il Centro di Spiritualità “Barbara Micarelli”.
Ad accompagnare i diciotto partecipanti è stato il vescovo Gianpiero Palmieri, mentre ad animare i cinque giorni di preghiera, meditazione e riflessione, è stato padre Benedict La Volpe, un religioso francescano dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e di origini australiane che ha approfondito i temi dell’Eucarestia e del sacerdozio in San Francesco d’Assisi.
Abbiamo incontrato alcuni dei partecipanti per farci raccontare la loro esperienza.
Diacono Luca Antonini
Luca Antoni, l’unico diacono che ha partecipato, ha dichiarato: “Veramente sono stati per noi giorni pieni di Grazia, soprattutto perché abbiamo scoperto un volto di Francesco che non conoscevamo, quello che spesso non emerge, cioè l’innamorato di Cristo Gesù e della sua povertà attraverso l’abbassamento dell’incarnazione, della passione che convergono nel grande dono dell’Eucaristia. Una teologia molto bella che scalda gli occhi del cuore, per poter contemplare il mistero con uno stupore nuovo, con gli occhi appassionati del poverello di Assisi.
Ma non solo: sono stati giorni di grande dono anche per la vita fraterna trascorsa insieme, non solo nella preghiera, nelle Celebrazioni Eucaristiche e nelle Adorazioni del Martedì e Giovedì, ma anche nei momenti di svago, nelle passeggiate serali, dove non sono mancate, risate, ricordi, confidenze, tutto quello che ci unisce e che ci rende fratelli, non solo nel servizio, ma anche nella vita quotidiana.
Tra i momenti più belli voglio menzionare il dono che abbiamo avuto di celebrare la Santa Messa, nella Memoria del Martirio di San Giovanni Battista, proprio nella Porziuncola, il luogo simbolo della Misericordia di Dio. Davvero emozionante la Celebrazione presieduta dal vescovo Gianpiero, con i presbiteri diocesani che hanno concelebrato e con l’omelia del predicatore padre Benedict, il quale, tirando le fila della grande rete a maglia gettata nei giorni precedenti, ha concluso gli Esercizi Spirituali”.
Don Vittorio Cinti
Per la Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, abbiamo incontrato don Vittorio Cinti, il quale ci ha raccontato: “Si è trattato di una buona esperienza: non eravamo tanti, ma questo ha permesso anche di conoscerci meglio e di instaurare un bel clima di fraternità tra noi. Personalmente ritengo sia molto importante il fatto che i due presbitèri inizino a conoscersi e ad amalgamarsi e la comunione che ho vissuto in questa settimana è stata molto bella.
La bellezza dei luoghi poi, accoglienti, ampi, puliti e ricchi di spiritualità, ha consentito a tutti noi partecipanti di immergerci subito nel clima giusto per poter gustare in profondità i frutti di questa settimana e ci ha anche aiutato ad entrare meglio nella comprensione del tema proposto. Grazie a padre Benedict, abbiamo approfondito il mistero dell’Incarnazione, un tema che fino a Francesco non aveva avuto quella rilevanza che invece assume nei suoi scritti. Dall’Incarnazione, infatti, scaturiscono sia l’Eucaristia sia il sacerdozio e dalle fonti francescane questo emerge chiaramente. Francesco aveva un amore grande per i preti, anche per coloro che vivevano situazioni irregolari e non coerenti con il ministero, come dimostrano molte storie dell’epoca. Lo stesso si può dire per l’Eucaristia, che per il poverello di Assisi era il cuore di tutto: egli infatti chiedeva ai frati una venerazione particolare per questo Sacramento, tanto da mandarli spesso nelle parrocchie più piccole e più povere proprio per aiutare i preti che erano lì a curare l’Eucaristia. Ho trovato questi Esercizi Spirituali particolarmente interessanti, perché ad Assisi ho avuto modo di approfondire un tema sul quale già in passato mi ero soffermato, scoprendone la centralità nel mistero cristiano: l’Incarnazione, infatti, mostra la profonda umiltà di Cristo, che si è spogliato della sua natura divina per rivestire la nostra – quella umana – ed è l’inizio di ogni speranza, perché, senza di essa, non ci sarebbe stato tutto il resto, la morte e la Resurrezione di Gesù.
Tra i momenti più belli voglio ricordare quelli in cui abbiamo avuto la possibilità di ammirare i dipinti presenti nelle strutture e la Messa celebrata nella Porziuncola”.
Don Daniele De Angelis
Per la Diocesi di Ascoli Piceno, abbiamo incontrato don Daniele De Angelis, il quale ha affermato: “Quest’anno il predicatore francescano che ha orientato e guidato le meditazioni, padre Benedict La Volpe, ci ha voluto proporre un percorso spirituale fondato sulla figura di San Francesco in rapporto alla Contemplazione, al Sacerdozio e all’Eucaristia. Trovarsi ad Assisi non è stato solo evocativo, ma ci ha permesso anche di vivere un’esperienza immersiva e commovente. Potersi ritirare in preghiera nell’umiltà della Porziuncola o piuttosto avvolti dal ciclo giottesco della Basilica superiore, poter ammirare la bellezza degli scorci naturali su cui gli occhi stessi di Francesco si posavano, poter verificare negli incontri di tanti francescani e clarisse quale sia l’eredita che il santo poverello e santa Chiara ci hanno lasciato, ci ha riempito il cuore di gratitudine.
Sette sono stati i passaggi più significativi della spiritualità francescana che padre Benedict ha cercato di approfondire:
– Francesco e l’amore per il mistero dell’Incarnazione: la bellezza e la dignità dell’umanità.
– Il rapporto di Francesco con la Contemplazione: il dialogo cuore a cuore con Cristo.
– Il legame spirituale tra Francesco e Chiara: guardare, contemplare, considerare, desiderare Gesù.
– Francesco e la dignità sacerdotale: la devozione verso i presbiteri.
– L’amore profondo di Francesco per l’Eucaristia.
– La misericordia in San Francesco.
– Maria, madre dei sacerdoti.
La proposta spirituale degli esercizi, oltre che essere obbligatoria in base a quanto stabilito dal Codice di Diritto Canonico, è certamente un dono, un tempo di grazia, un’occasione per ristabilire un ordine nella vita spirituale di ciascuno. Ritirarsi in disparte con Gesù, rimettersi in ascolto della Parola, vivere un tempo ‘altro’ rispetto alla pastorale ordinaria e al ministero, curare la preghiera, fare esperienza di una intimità maggiore con Dio attraverso la contemplazione e l’adorazione e fare tutto questo con dei fratelli con i quali condividere la bellezza della fede, significa prendersi cura della propria vita e lasciare di nuovo l’iniziativa all’opera dello Spirito Santo. Ringraziamo il Signore per questa opportunità che ci viene offerta, perché ci permette di riscoprire la dignità e la responsabilità connesse al dono prezioso che abbiamo ricevuto con la vocazione. Il tempo degli Esercizi ci permette ogni volta di fare memoria di quanto siamo amati e ci offre l’occasione per rinnovare il nostro ‘Eccomi!’ come Maria, la prima discepola di Gesù”.
Per coloro che non hanno potuto partecipare a questo momento di grazia, il prossimo appuntamento con gli Esercizi Spirituali per il clero delle due Diocesi del Piceno sarà a Novembre 2025.





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