Commemorando De Gasperi, il card. Reina ha affermato: “Negli anni bui e interiormente faticosi del lavoro presso la Biblioteca Apostolica, De Gasperi matura lentamente gli ideali che animeranno il suo agire politico. Quel periodo di deserto esistenziale e spirituale gli permette di interiorizzare la convinzione che il cristianesimo non può essere relegato solo alla sfera privata, ma può e deve innervare la scelta collettiva di un popolo che ancora si riconosce nei valori del Vangelo. Il vero segreto di Alcide non è stato soltanto la sua abilità politica per districarsi nello scacchiere internazionale, ma la sua visione di Paese e di mondo, di civiltà e di ricostruzione. La preghiera personale e lo studio della spiritualità cristiana lo hanno portato a maturare l’idea che si poteva costruire e ri-costruire una nazione a partire dal Vangelo e con la forza del Vangelo. Non per imporre a tutti la fede cristiana, ma perché attraverso di essa si possano irradiare su tutti gli uomini gli effetti della salvezza e della redenzione operata da Cristo sulla croce. Questa sua relazione intima con Dio lo ha portato alla convinzione che era possibile organizzare una democrazia – dopo gli anni bui del fascismo e mentre la monarchia mostrava tutta la sua debolezza – animata dalla fede cristiana e orientata al bene comune, alla giustizia sociale e alla libertà”.
Il cardinale ha aggiunto: “Ritengo che questa intuizione sia di estremo interesse e di straordinaria attualità per il nostro tempo e nel contesto di quanto sta avvenendo in Europa e nel mondo intero. Siamo consapevoli che la vera sfida non è schierarsi da una parte o dall’altra, o inseguire leadership più o meno forti, ma suscitare un risveglio della coscienza cristiana, una ripresa della trascendenza intesa come spinta costante verso l’Alto, verso tutto ciò che è vero, giusto, nobile, retto, onorato”.
“Il sogno di De Gasperi, così come quello di Schuman, Adenauer e tanti altri, era quello di un’Europa che si strutturava attorno alla fede nel Dio di Gesù Cristo. E mi sembra che proprio questa sia oggi la questione cruciale. L’Europa non può inseguire solo mere strategie di commercio delle potenze economiche, ma è chiamata a riscoprire sé stessa, le sue profonde radici, la forza della cultura ellenistica, la potenza della fede cristiana, la solidità dell’umanesimo liberale. Sono queste le solide fondamenta che in passato l’hanno resa grande e che oggi potrebbero farle conoscere una nuova stagione — certamente difficile, ma carica di possibilità — di progresso umano e valoriale. La vita e l’impegno di De Gasperi ci dimostrano che queste cose non solo sono auspicabili, ma sono anche realizzabili nella misura in cui si permette che Dio operi con sapienza dentro una vita umile e generosa”.





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