“Occorre continuare con coraggio” nell’accoglienza dei rifugiati. Lo ha detto Papa Francesco nel videomessaggio di auguri inviato per il 35° del Centro Astalli

che oggi presenta, al Teatro Argentina di Roma, il Rapporto annuale 2016, fotografia aggiornata sulle condizioni di richiedenti asilo e rifugiati che durante il 2015 si sono rivolti alla sede italiana del Servizio dei gesuiti per i rifugiati usufruendo dei servizi di prima e seconda accoglienza che l’associazione offre. “Troppe volte – ha detto Francesco rivolgendosi ai rifugiati – non vi abbiamo accolto! Perdonate la chiusura e l’indifferenza delle nostre società”. Trattati come un peso, “un problema, un costo, siete invece un dono”, la testimonianza di come “il nostro Dio clemente e misericordioso sa trasformare il male e l’ingiustizia di cui soffrite in un bene per tutti. Perché ognuno di voi può essere un ponte che unisce popoli lontani, che rende possibile l’incontro tra culture e religioni diverse, una via per riscoprire la nostra comune umanità”. Nel richiamare le origini del Centro Astalli “esempio concreto e quotidiano di questa accoglienza nata dalla visione profetica del padre Pedro Arrupe”, il Papa ha ringraziato tutti: “donne e uomini, laici e religiosi, operatori e volontari, perché mostrate nei fatti che se si cammina insieme la strada fa meno paura. Vi incoraggio a continuare. Trentacinque anni sono solo l’inizio di un percorso che si fa sempre più necessario, unica via per una convivenza riconciliata”. Di qui alcune esortazioni: “Siate sempre testimoni della bellezza dell’incontro. Aiutate la nostra società ad ascoltare la voce dei rifugiati. Continuate a camminare con coraggio al loro fianco, accompagnateli e fatevi anche guidare da loro: i rifugiati conoscono le vie che portano alla pace perché conoscono l’odore acre della guerra”.

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