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San Benedetto, fede, amore e cura, il Vescovo Palmieri all’Ospedale Madonna del Soccorso

DIOCESI – «Questo perdono non trova ostacoli e ci accoglie in maniera piena e definitiva: è l’abbraccio che un giorno sperimenteremo nella vita piena dell’aldilà». Con queste parole intense e profonde il Vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto–Ripatransone–Montalto, mons. Gianpiero Palmieri, ha guidato la riflessione giubilare svoltasi venerdì 19 dicembre nella cappellina dell’ospedale civile Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto.

Nel suo intervento, il Vescovo ha invitato i presenti a vivere il Giubileo come un tempo di conversione e di fiducia nella misericordia di Dio: «Vivere il Giubileo significa chiedere al Signore: togli dalla mia vita tutto ciò che è pena per il peccato compiuto, rendi il mio cuore trasparente, perché viva soltanto del tuo sorriso che è misericordia». Richiamando il Vangelo del centurione, Palmieri ha sottolineato come «la casa diventi degna di accogliere Gesù proprio perché si riconosce di non essere degni. Il Signore entra non perché siamo bravi, ma perché riconosciamo di aver bisogno di Lui: entra, guarisce, perdona e sana».

L’incontro giubilare, proposto quasi a chiusura dell’Anno Santo, si è rivelato particolarmente significativo e carico di fede. È stato organizzato dal cappellano dell’ospedale, padre Silvano Nicoli, sacerdote sacramentino, dal diacono Emanuele Imbrescia, da altri padri collaboratori e dall’Associazione Medici Cattolici. Numerosa la partecipazione degli operatori sanitari, molti dei quali hanno seguito l’incontro anche dalla sala d’attesa, vista la cappellina gremita. Presente anche Giancarlo Vesperini, presidente dei Medici Cattolici della diocesi, insieme agli ex presidenti Mauro Persico e Stefano Pardi.

Nel suo intervento, Vesperini ha richiamato il valore fondamentale della speranza: «La scienza può contribuire molto all’umanizzazione del mondo e dell’umanità, ma può anche distruggere l’uomo se non è ben orientata. La ragione, grande dono, deve aprirsi alla fede. Noi medici cattolici siamo chiamati a testimoniare come la fede permetta di abbattere le barriere della sofferenza, per amare e alleviare con umanità il dolore del prossimo».

La celebrazione è proseguita con il Sacramento della Riconciliazione, seguito dalla proclamazione del Vangelo secondo Matteo (8,5-10.13), dal rinnovo delle promesse battesimali con l’acqua benedetta, dalla professione del Credo e da preghiere rivolte alla Vergine Maria e a San Giuseppe Moscati, medico e santo, esempio luminoso di fede vissuta nella professione sanitaria.

Susanna Faviani: Giornalista pubblicista dal '98 , ha scritto sul Corriere Adriatico per 10 anni, su l'Osservatore Romano , organo di stampa della Santa Sede per 5 anni e dal 2008 su L'Avvenire, quotidiano della CEI. E' Docente di Arte e Immagine nella scuola secondaria di primo grado di Grottammare dal 1996. Ha scritto libri e suoi articoli di Storia dell'Arte e Storia sono in varie pubblicazioni. Dirige un periodico culturale online : www.laconchiglianews.it .