Di Roberto Cestarelli

Ogni simbolo del Natale porta con sé una storia, un significato e un messaggio che vale la pena riscoprire.

Il Presepe

Il presepe rappresenta la Natività di Gesù, come descritta nei Vangeli. In particolare, San Luca narra della mangiatoia, dei pastori e dell’arrivo dei Magi guidati dalla stella cometa. Preparare il presepe significa rivivere il mistero dell’incarnazione, attraverso statuine, scenari e piccole rappresentazioni di vita quotidiana che richiamano la semplicità della nascita di Cristo.

La tradizione del presepe nasce nel 1223 con San Francesco d’Assisi, che a Greccio realizzò la prima rappresentazione vivente della Natività, per far comprendere a tutti l’umanità di Gesù.

Oggi i presepi possono essere semplici o monumentali, realizzati nelle case, nelle chiese e nelle piazze: ognuno è un piccolo mondo che racconta la bellezza del Natale.

L’Albero di Natale

L’albero di Natale è uno dei simboli più amati: unisce antichi riti legati alla natura con la simbologia cristiana.
L’abete, sempreverde, rappresenta la vita eterna; le luci ne simboleggiano la luce di Cristo che rischiara il mondo; le decorazioni e i doni pendenti richiamano la gioia, l’abbondanza e l’amore che Gesù porta all’umanità.

In origine gli alberi venivano addobbati con frutti, noci e dolciumi come augurio di prosperità; oggi, con colori e stili moderni o tradizionali, l’albero resta un elemento insostituibile nel clima natalizio.

Il Ceppo di Natale

Il ceppo è un’antica tradizione europea, legata al fuoco come simbolo di vita, calore e protezione. Nelle case si faceva ardere un grande tronco dalla Vigilia fino a Capodanno: più a lungo bruciava, migliore sarebbe stato l’anno nuovo.

Il suo significato cristiano richiama la frase profetica “dal ceppo nascerà un virgulto”, riferita alla venuta di Gesù. Il ceppo che si consuma rappresenta la fine del vecchio anno, mentre il fuoco richiama la presenza divina che illumina e rinnova.

Oggi il ceppo sopravvive nella tradizione del tronchetto di Natale, un dolce che riprende la forma del ciocco in versione festosa.

Il Vischio

Il vischio è una delle piante simbolo del Natale. Cresce senza radici nella terra e per questo, fin dall’antichità, è stato considerato magico e beneaugurante. I popoli nordici lo ritenevano capace di proteggere dalle sventure e portare armonia.

Nell’interpretazione cristiana, la sua natura “celeste”, sospesa fra cielo e terra, diventa simbolo di Cristo che viene a dimorare tra gli uomini. Da qui nascono le tradizioni moderne, come il celebre “bacio sotto il vischio”, segno di buon auspicio e concordia.

 Agrifoglio e Pungitopo

Agrifoglio e pungitopo sono simboli di fortuna e protezione.
L’agrifoglio, con le sue foglie spinose e le bacche rosse, richiama la corona di spine di Cristo e il suo sangue, diventando un potente simbolo della sua passione e del suo amore per gli uomini.

Il pungitopo, tradizionalmente usato per tenere lontani gli spiriti maligni e “pungere” la sfortuna, è oggi molto diffuso nelle decorazioni natalizie per il suo aspetto elegante e resistente.

Entrambe le piante rappresentano forza, rinascita e protezione.

I Regali

Lo scambio dei doni affonda le sue radici nell’epoca romana, quando durante i Saturnali ci si scambiava oggetti come augurio di prosperità. Con il passare dei secoli la tradizione si è diffusa, trasformandosi in un gesto di affetto e condivisione.

Nel Natale cristiano, il dono assume un significato ancora più profondo: rappresenta il grande dono di Dio all’umanità, suo Figlio Gesù. Quando scambiamo un regalo, ricordiamo questo gesto d’amore gratuito e universale.

Oggi i doni sotto l’albero sono un modo per dire “sei importante per me”, per rafforzare legami e portare gioia.

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