MARCHE – Ieri, martedì 16 dicembre, presso il Santuario Pontificio della Santa Casa di Loreto, si è svolta la Giornata di Ringraziamento per il Giubileo 2025 della Regione Ecclesiastica delle Marche, promossa dalla Conferenza Episcopale Marchigiana.
L’iniziativa ha rappresentato un momento particolarmente di preghiera e di comunione ecclesiale al termine dell’Anno Giubilare, vissuto intensamente dalle Chiese marchigiane. All’appuntamento hanno preso parte tutti gli Arcivescovi e i Vescovi delle diocesi delle Marche, a testimonianza dell’unità del cammino pastorale regionale.
Il programma si è aperto alle ore 15.00 con un tempo dedicato alle confessioni, offrendo ai fedeli l’opportunità di prepararsi spiritualmente. Alle ore 16.30 è seguita la Santa Messa solenne nella Basilica del Santuario, presieduta dai Vescovi della Conferenza Episcopale Marchigiana.
Durante l’omelia, il presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, mons. Nazzareno Marconi, ha invitato i presenti a interrogarsi sul senso profondo del Giubileo e sulla necessità della conversione personale. «Perché ci serve un giubileo? Perché ci è servito questo giubileo?», ha chiesto il Vescovo, sottolineando come l’Anno Santo sia stato un dono prezioso per tutti, soprattutto per chi fatica a riconoscere il proprio bisogno di perdono.
Mons. Marconi ha evidenziato come la vera difficoltà non sia ammettere a parole di essere peccatori, ma crederlo davvero nel cuore. «Spesso – ha spiegato – siamo tentati di giustificarci, di minimizzare il male compiuto, aggiungendo sempre dei “ma” anche dopo aver riconosciuto il peccato». In questo senso, ha indicato l’esempio dei bambini, capaci di una confessione più sincera e diretta, liberi dall’orgoglio che spesso appesantisce il cuore degli adulti.
Il Giubileo, ha proseguito il Vescovo, è stato un grande tempo di grazia perché ha permesso a tutti, Pastori compresi, di riconoscersi peccatori perdonati. «Siamo venuti per primi noi Vescovi a dire: ci siamo anche noi», ha affermato, ringraziando il Signore per il dono della misericordia ricevuta.
Richiamando la parabola del figlio prodigo, mons. Marconi ha ricordato come la conversione nasca dall’incontro con la misericordia del Padre, non dalla paura o dal giudizio. Il Giubileo ha così rivelato la verità del peccato attraverso la grandezza del perdono, aprendo una via di speranza per la Chiesa e per il mondo.
«Siamo un popolo di peccatori – ha concluso – ma se siamo un popolo di perdonati possiamo diventare anche un popolo veramente pentito». Da qui l’invito a guardare al futuro con fiducia, certi che la speranza del mondo passa da cuori riconciliati e rinnovati dalla misericordia di Dio.
I fedeli provenienti da tutte le diocesi marchigiane hanno partecipato numerosi a questo momento di ringraziamento e di preghiera comunitaria, affidando al Signore i frutti dell’Anno Santo appena concluso e rinnovando la speranza nel cammino della Chiesa, sotto lo sguardo materno della Madonna di Loreto.





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